La Congregazione per la dottrina della fede in un documento approvato da Papa Francesco dichiara, che“ non è lecito impartire una benedizione (..) fra persone dello stesso sesso” in quanto “implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita)”.
Questa risposta a un “dubium” chiarisce la posizione della Chiesa riguardo alla “natura dei sacramentali”: “per essere coerenti con la natura dei sacramentali, quando si invoca una benedizione su alcune relazioni umane occorre – oltre alla retta intenzione di coloro che ne partecipano – che ciò che viene benedetto sia oggettivamente e positivamente ordinato a ricevere e ad esprimere la grazia, in funzione dei disegni di Dio iscritti nella Creazione e pienamente rivelati da Cristo Signore”. In questo contesto sia le relazioni omosessuali che le unioni con una sessualità fuori dal matrimonio, non sono lecite.
Tuttavia, nel testo della Congregazione firmato dal Prefetto, il cardinale Luis Ladaria, e dal Segretario, l’arcivescovo Giacomo Morandi (con l’approvazione del Santo Padre) è importante la distinzione tra le persone e l’unione.
Il documento si inserisce in un ottica di “accoglienza e di accompagnamento”, in questo caso delle persone omosessuali: alle quali si propongono cammini di crescita di fede” e non di un’ingiusta discriminazione. La benedizione può essere impartita a persone singole “affinché (…) possano avere gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita”.
Se da una parte la Chiesa richiama la verità del rito liturgico sottolineando l’indissolubilità del matrimonio fra uomo e donna, nel contempo accoglie la persona perché il Nostro Signore è vicino ai suoi figli anche se ” non benedice né può benedire il peccato”. Ricordiamo che Dio “benedice l’uomo peccatore, affinché riconosca di essere parte del suo disegno d’amore e si lasci cambiare da Lui. Egli infatti ” ci prende come siamo, ma non ci lascia mai come siamo”.
A tal proposito mi viene in mente il Giubileo straordinario della misericordia del 2015-2016 e l’annuncio di allora del Santo Padre: “Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della Misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale”…parlava allora di una nuova evangelizzazione e della missione della Chiesa “di portare a ogni persona il vangelo della Misericordia”….questo vale per i credenti e non credenti.
Più volte il Signore nella Bibbia fa riferimento al perdono ” Ti sono perdonati i tuoi peccati“ disse al paralitico ( e anche in tante altre occasioni); “ Neppure io ti condanno, va’ e non peccare più” disse alla Maddalena …. “.Misericordia io voglio e non sacrifici” (Mt 9,13)…questo è il perché della morte in Croce di Gesù Cristo…Questa è la vittoria dell’Amore e del Risorto che festeggiamo a Pasqua.