Sembra sia nato nel 1540, a Fontiveros (Avila, Spagna).A Medina, nel 1563, vestì l’abito dei Carmelitani. Ordinato sacerdote nel 1567 dopo gli studi di filosofia e teologia fatti a Salamanca, lo stesso anno si incontrò con santa Teresa di GesùIl 28 novembre 1568 Giovanni fece parte del primo nucleo di riformati a Duruelo, cambiando il nome di Giovanni di San Mattia in quello di Giovanni della Croce. Vari furono gli incarichi entro la riforma. Venne erroneamente incolpato e incarcerato per otto mesi per un incidente interno al monastero. Fu in carcere che scrisse molte delle sue poesie. Morì a 49 anni tra il 13 e il 14 dicembre 1591 a Ubeda.
Carissimi fratelli in Cristo , camminiamo con gioia incontro al Signore imparando dai santi il modo di porci alla sua presenza viva , ma soprattutto il modo e come accoglierlo nella nostra anima che può diventare veramente la sede di Dio e la nuova Betlemme dove Dio si incarna quotidianamente e cerca riparo nella nostra semplicità in un mondo che gli ha chiuso le porte del cuore e della società , scambiando il posto di Dio con la logica contraria al Vangelo e con il tempo che ha divorato il nostro rapporto con Dio. Questo rapporto con Dio ha bisogno , però di due aspetti fondamentali , come ci indica San Giovanni della Croce in questa sua frase :”Ricordati che Dio regna solo nell’anima pacifica e disinteressata.”Il problema del mondo odierno , infatti , è aver perso la pace interiore , un pò a causa dei pensieri irrazionali che donaminano la società , ma anche perchè il tempo è divenuto il comandante supremo della nostra vita. La pace di cui Gesù parla nel Vangelo , non scaturisce da una vita spensierata o senza problemi ,ma al contrario dalla consapevolezza che Dio , se accolto, può divenire il consolatore della nostra anima , che si piega sulle nostre ferite per sanarle e per essere compagno di strada . La buona novella che ci ha predicato il Cristo , non ci porta lontano dalla realtà , per farci volare nell’alto dei cieli , ma ci permette di vedere la vita e la realtà con gli occhi stessi di colui che ha creato ciò e che quindi vede l’esistenza senza distorsioni , ma con la coerenza e il coraggio di chi è capace di vivere amando e sapendosi amato . La pace scaturisce proprio da vivere , pensare , amare e ragionare come pesa Dio, con la consapevolezza che Egli non ci lascia soli , neanche un istante. San Paolo , infatti ci dice :”Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? (..)Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi .Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Proprio come sta scritto: Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo trattati come pecore da macello. Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati.Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.” L’altra condizione fondamentale per permettere la presenza di Dio nell’anima è essere disinteressati . In un mondo in cui l’umiltà è una virtù assai rara, il cristiano è colui che per amore dei fratelli è capace di donarsi , senza aspettare qualcosa in cambio poichè egli riceve non qualcosa , ma bensì Qualcuno che è lo stesso Cristo Gesù che si incarna nell’amore autentico e sincero per dimorare nelle nostre relazioni , per rinnovarle con la potenza del suo Santo Spirito. Carissimi ci aiuti San Giovanni della Croce a vivere la pace e il disinteressamento nella nostra vita quotidiana , le virtù che permettono il REGNARE di Dio nel cuore dell’uomo.
Francesco Pio Petrachi
Per entrare meglio nel mistero