Tra gli apostoli è il primo che incontriamo nei Vangeli: il pescatore Andrea, nato a Bethsaida di Galilea, fratello di Simon Pietro. I due fratelli sono tornati al loro lavoro di pescatori sul “mare di Galilea”: ma lasciano tutto di colpo quando arriva Gesù e dice: “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini” (Matteo 4,18-20).
Carissimi fratelli in Cristo , pace e bene in attesa gioiosa per la nascita del Salvatore! Questa gioia che dovrebbe attraversare tutta la nostra vita di battezzati nella Chiesa Cattolica , è generata da un invito chiaro , semplice , che arriva dritto al nostro cuore come arrivò nella pienezza dei tempi ad Andrea e a suo fratello in Matteo 4,18-20 :””Seguitemi, vi farò pescatori di uomini” . La prima azione del discepolo del figlio dell’uomo è seguire il Maestro . Uscire cioè dalla propria sicurezza , dai propri schemi prestabiliti per mettersi alla sequela di una logica non umana , ma divina. Seguire vuol dire anche scommettere la vita per Qualcuno , che non ci garantisce l’assicurazione casco , ma promette di vivere con noi ogni situazione , donando la sua presenza certa e capace di donare senso anche all’assurdo come la Croce. Seguirlo è lasciare tutto , per conoscere il Tutto. Questo non vuol dire lasciare la nostra quotidianità e normalità ,ma vuol dire svotarsi del proprio “io” che spesse volte costituisce il tutto, cioè ciò che mette una barriera tra il nostro cuore fragile e desideroso di amore e la Parola di Dio , che in tutti i modi , per diverse strade cerca , prova e riprova a trasformare la nostra vita . Ma se noi restiamo imprigionati tra i nostri modi di vedere gli altri e la vita , dalle nostre paure , dalla nostra falsa libertà e felicità mondana , quest’amore ricercatore non avrà mai spazio , nè potrà mai operare, poichè il cuore sarà troppo pieno di falsa umanità. Lasciamoci sedurre da Cristo, da un incontro vivo, gioioso , pieno con la sua persona operante nella Parola e nell’Eucarestia affinchè da quest’incontro la vita cristiana diventi sempre di più dinamica , missionaria , per far incontrare ancora al mondo un Dio vivo , che risuscita , che ci manda ad annunziare la bellezza dell’Amore. Successivamente , infatti , l’invito è :”vi farò pescatori di uomini” . Questo è possibile solamente se lo seguiamo. Non possiamo pescare , cioè raggiungere e portare la lieta novella, senza aver prima incontrato e seguito Colui che per amore ha preso su di se la conduzione umana , poichè una Chiesa che annuncia colui che non segue , non produrrà mai frutti di santità. Pescare , trarre fuori , salvare i tanti , i troppi uomini persi nel mare dell’odio e del peccato, dell’ indifferenza verso Dio e verso gli altri , per diventare un’umanità accogliente verso Dio e che non teme un segno che riporta all’amore come il presepe o il crocifisso o un uomo scartato dalla società perchè diverso . Allora carissimi seguiamo Gesù? Se si, iniziamo a diventare pescatori di uomini , annunziatore dell’Amore di Dio nel mondo .Lo annunciamo ? Chiediamoci se ciò che annunciamo lo viviamo prima noi nella nostra anima.
Francesco Pio Petrachi