Sono frate grazie all’esempio della mia famiglia

La storia vocazionale di Padre Fernando Lebrack Coria sacerdote della parrocchia  santa Maria di Loreto, Guidonia.

 Sei dell’ordine francescano dei frati minori. Cos’è che ti ha spinto a seguire la consacrazione francescana e quindi lo stile di san Francesco?

Ho scelto la vita francescana perché la mia famiglia era vicina a dei frati che stavano in una grande Basilica di Guadalajara vicino la mia città. Lì erano tanti frati, erano giovani ed era molto attraente vedere questi ragazzi che consegnavano la loro vita alla preghiera, all’amore, al servizio ecc… Quindi guardandoli, andando da loro alla Santa Messa, piano piano mi sono avvicinato allo stile francescano.

Quando e come è arrivata la vocazione nella tua vita?

Innanzitutto sono importanti i punti di riferimento. Nella mia famiglia che era ed è molto religiosa, ama il Signore, andavamo insieme a Messa, mi spiegavano tutto cioè il significato della Messa, mi dicevano che la Chiesa era la casa del Signore, anche se non capivo molto … sapevo però che in Chiesa c’era qualcuno più grande di me che mi faceva sentire bene. La famiglia è un punto di riferimento che è stata fondamentale per la mia vocazione soprattutto i nonni, guardare loro pregare è stato significativo, anche il loro modo di fare la carità e come si rivolgevano agli altri è stato molto bello ed ha fatto nascere in me il desiderio di voler servire come loro.

Quali sono le difficoltà che un frate incontra lungo il corso del cammino vocazionale?

Ci sono tante difficoltà per esempio la perseveranza, la costanza e a volte come in tutte le vocazioni ci sono alti e bassi. A volte si fa fatica a seguire le esigenze della stessa vocazione e poi anche il nostro modo di vivere la fraternità, perché conviviamo con altri frati che vengono da diverse parti del mondo ed hanno un modo di essere diverso, sono caratterialmente diversi, quindi è una continua sfida.

Però è molto bello perché il punto di riferimento è sempre Gesù se si vuole questa vocazione francescana, bisogna lavorare sulle virtù, sulla pazienza, sulla tolleranza, l’accettazione dell’altro ecc …

Quali sono i voti e le promesse che un frate francescano effettua al momento della consacrazione?

Sono 3 voti: la povertà, la castità e l’obbedienza.  Noi siamo qui a Guidonia proprio per obbedienza.

Avere fede è un dono, dire si alla chiamata vocazionale è una grazia. Cosa manca ai giovani di oggi?

Come dicevo prima i genitori e la famiglia, devono essere un punto di riferimento, se i genitori pregano, amano il Signore, aprono la porta del cuore a Cristo, e i figli vedono questo, penso che questo li porti ad acquistare il dono della fede e accrescerlo soprattutto, perché la fede viene data da Dio con il battesimo.

Vuoi mandare un messaggio a chi ci legge?

Oggi più che mai bisogna seguire Cristo e conoscerlo perché non si può amare quello che tu non conosci. Quindi bisogna aprire le porte a Cristo, conoscerlo, leggere la Sacra Scrittura, mettersi in preghiera, e poi il Signore parla, Lui bussa alla porta del nostro cuore ed entra se noi lo lasciamo entrare.

Alla fine bisogna fare la scelta perché Lui ci lascia liberi di scegliere se seguirlo oppure no.