A dicembre scorso mi è capitato di andare ad Urbania (nelle Marche) e di scoprire un luogo misterioso.
In una piccola chiesa (la “Chiesa dei Morti”) si trova una cappella con 18 teche disposte a semicerchio con al loro interno corpi intatti: risultato di un processo di mummificazione naturale.
Nel 1804, sotto l’impero napoleonico, venne promulgato l’Editto di Saint-Cloud: stabiliva regole per la sepoltura dei morti fuori dalle mura cittadine (per motivi igienico-sanitari). Il decreto venne esteso anche all’Italia. Iniziò così il trasporto dei corpi inumati in fosse comuni: la Confraternita (cosiddetta “della buona morte”), costituita nel 1571, svolgeva diversi servizi (trasferimento dei defunti, assistenza ai malati…).
Un giorno, i confratelli scoprirono in una delle fosse, corpi di persone decedute tra il ‘500 e il ’700 in perfetto stato di conservazione.
In un primo tempo si è ritenuto che il fungo, Hipha bombicina persoon, fosse all’origine delle mummificazioni ma in seguito questa teoria sarebbe stata smentita da Arthur Aufderheide e Gino Fornaciari. Per i due studiosi le cause sarebbero legate a fattori climatici e ambientali.
Le mummie hanno tutti gli organi intatti e non sono state soggette a trattamento.
Se vi recate nella Chiesa dei Morti di Urbania, la guida vi racconterà le storie sconvolgenti e le cause della morte di ogni persona. La cappella è stata spesso oggetto di curiosità e di stupore. Alcune scene del film “La Mandragola” (nel 1965) furono girate proprio lì con Totò.
Se ne avete l’occasione fermatevi nella cappella…vi sconvolgerà, vi stupirà o vi ripugnerà, ma certamente non vi lascerà indifferenti….allora con rispetto e umiltà ricordate che come noi anche loro sono vissuti, sono stati infelici o felici ed hanno amato…tutto passa ma oltre la morte sappiamo che c’è la vita eterna : “Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità. Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria?” (1 Corinzi 15:51-57)