Ben 50.000 #cristiani #iracheni sono già tornati alle loro case nelle Pianure di #Ninive dopo la sconfitta dello Stato islamico, ma 80.000 rimangono sfollati all’interno del paese.
In un’intervista, Juliana Taimoorazy, fondatrice del Catholic Relief Council iracheno, ha affermato che molti cristiani che hanno cercato riparo nei campi profughi nel nord dell’Iraq non sono ancora tornati alle loro case perché stanno ancora aspettando assistenza per aiutare a ricostruire le case distrutte, i villaggi e le chiese.
La fondatrice inoltre dichiara “Ci sono molti che hanno lasciato l’Iraq, sono andati in Turchia, sono andati in Libano, sono andati in Giordania, il numero di cristiani iracheni che sono in Turchia è di circa 45000. In Giordania, sono circa 20.000. vorrei dire che ci sono almeno 80.000 a 100.000 sfollati nella parte settentrionale dell’Iraq “
Il mese scorso, l’arcivescovo caldeo di Arbil, Bashar Warda, ha invitato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump a reindirizzare gli aiuti ai cristiani sfollati.
Il vescovo ha chiesto un’azione urgente per aiutare 20.000 famiglie cristiane – tra cui 100.000 persone – che sono state cacciate dalle loro case. La speranza per il nuovo anno è che gli aiuti statunitenzi arrivino all’inizio del 2018.
Rita Sberna