Ambiente. Al via campagna di Pro Vita & Famiglia. Franco Battaglia: «Rimettere l’uomo al centro»

Franco Battaglia
Franco Battaglia durante la presentazione della campagna "Custodire l'ambiente, custodire l'uomo" di Pro Vita & Famiglia

Custodire l’ambiente, custodendo il Creato. È il messaggio che arriva dalla conferenza stampa indetta da Pro Vita & Famiglia onlus (che ha avviato una campagna sull’argomento), tenutasi giovedì 2 febbraio, alla presenza di scienziati, professori ed esperti sul tema. L’obiettivo: contrastare le bugie dell’ambientalismo radicale che vuole minacciare la vita umana sulla Terra. Sull’argomento abbiamo intervistato il professor Franco Battaglia, docente di Chimica e Fisica dell’Università di Modena, tra i relatori intervenuti durante la conferenza stampa.
Professor Battaglia, qual è il messaggio che dovrebbe uscire da questa conferenza stampa?
«Il messaggio principale, dal mio punto di vista, è che, innanzitutto, non vi è alcuna emergenza climatica e, soprattutto, non vi è alcuna ragione di ridurre le emissioni di anidride carbonica. Le emissioni di anidride carbonica avvengono perché noi bruciamo carbone, gas e petrolio, che contribuiscono per quasi il 90% al fabbisogno energetico dell’umanità. Chi non ha queste risorse è povero. Negare queste risorse ai poveri significa lasciarli in condizione di povertà perenne, e diminuirle a chi è meno povero significa portarli verso la povertà. In ogni caso, c’è da dire che le emissioni di anidride carbonica della sola Italia sono lo 0,8% di quelle di tutto il mondo, mentre quelle della sola Europa sono il 9%. Quindi, anche quando noi azzerassimo queste emissioni – e non solo non c’è ragione di farlo, ma non è neanche desiderabile farlo – ma anche qualora lo facessimo domani con la bacchetta magica, il presunto effetto climatico non si osserverebbe neanche, perché il 90% delle emissioni del mondo vengono da Cina, da India, da Russia, dall’America, che non hanno alcuna intenzione di ridurre le emissioni e, peraltro, fanno bene».
Quindi cosa dovrebbero fare le istituzioni e la scienza, o meglio la loro alleanza, al fine di custodire l’ambiente, custodendo l’Uomo?
«L’Uomo è la vera risorsa per il pianeta ed è l’Uomo colui che costruisce il pianeta. D’altra parte, il pianeta è inquinato soltanto perché c’è l’Uomo: se non ci fosse l’Uomo, non ha importanza. Intendo dire: l’atmosfera di Venere è un’atmosfera sulfurea, giusto? Quindi noi definiamo il pianeta “inquinato” solo perché fa male a noi, quindi il pianeta è per noi: questo dev’essere ben chiaro. Se non ci fossimo noi, il pianeta evolverebbe spontaneamente secondo quello che dice la natura, innanzitutto. Quindi, quello che bisognerebbe fare, quello che dovrebbero fare i Governi, se li preoccupa la questione climatica, sarebbe dedicarsi principalmente ad adattarsi a cambiamenti climatici che ci sono sempre stati e, dove questi provocassero conseguenze negative e deleterie, affrontare quelle conseguenze».
Peraltro, la prima parte della sua risposta sembra una replica a chi afferma che l’Uomo sia il “cancro del pianeta”.

«Ma chi lo dice è l’uomo è il “cancro del pianeta”. Per quale motivo l’Uomo dovrebbe essere il “cancro del pianeta”? L’Uomo, al contrario, è il custode del pianeta, non si capisce perché dovrebbe esserne il “cancro”… È un’affermazione misteriosa che non ha alcun senso. Ripeto: ogni pianeta evolve secondo natura, il nostro evolve secondo natura, noi ci siamo e dobbiamo cercare di adattare la natura alla nostra sopravvivenza. Questo è un nostro dovere».