“Il Tempo del Creato 2022” iniziato lo scorso 1° settembre (giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato) si concluderà il 4 ottobre 2022 (durante la festa di San Francesco d’Assisi). Quest’anno il tema dell’evento è “Ascolta la Voce del Creato” e riunisce cristiani di tutto il mondo per pregare e riflettere insieme sulla necessità di proteggere la nostra “casa comune”.
Il simbolo scelto per questo anno è il roveto ardente (Esodo 3: 1- 12):
“il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: “Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo(…) Dio gridò a lui dal roveto: “Mosè, Mosè!” (…) “Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!”(…) “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido (…) conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto (…)“Io sarò con te.”
Il roveto ardente è un fuoco sacro in un luogo sacro dove lo Spirito Santo rivela la presenza di Dio…come Mosè siamo invitati a metterci in ascolto in un atteggiamento di conversione interiore per fermare la distruzione in atto di tutto il Creato.
Nel suo messaggio per la Giornata Mondiale di Preghiera per il Creato 2022 il Pontefice afferma che: “Se impariamo ad ascoltarla, notiamo nella voce del creato una sorta di dissonanza. Da un lato, è un dolce canto che loda il nostro amato Creatore, dall’altro, è un grido amaro che si lamenta dei nostri maltrattamenti umani.” Ha anche ricordato due appuntamenti importanti che coinvolgeranno paesi di tutto il mondo: la COP 27 sul clima (in Egitto a novembre 2022) e la COP 15 sulla biodiversità (in Canada a dicembre 2022).
Purtroppo, viviamo in una società globalizzata e frenetica dove troppo spesso l’uomo si mette al centro e al posto di Dio. Una parte della nostra umanità, in un’insensata ricerca di onnipotenza, cerca il potere, la fama e il profitto non esitando a mercificare la natura, gli altri esseri viventi e l’uomo stesso con le disastrose conseguenze attuali (riscaldamento globale, depredazione di foreste e boschi, contaminazioni varie, estinzione di alcune specie, povertà, guerre…)…siamo ormai arrivati ad un punto di non ritorno. Nel troppo rumore del mondo siamo ancora oggi invitati ad avere un orecchio attento e a ritrovare uno sguardo contemplativo come il poverello di Assisi: “Laudato si’, mi’ Signore”, cantava san Francesco d’Assisi nel suo Cantico delle Creature, “per nostra Madre Terra, la quale ci sostenta e governa e produce diversi frutti con coloriti fiori ed erba.” Il Creato soffre, l’umanità soffre…Preghiamo insieme per la conversione dei cuori e la protezione di tutto il Creato.