Carlo Maria Martini, il Cardinale e la contemplazione

I milanesi non hanno nemmeno tempo per respirare, nè tanto meno per pregare. Come avrebbero dovuto fare?

Martini citò il Vangelo dicendo: “Va benissimo ogni luogo però se volete stare più in intimità con Dio, la vostra cameretta è l’ideale”. Qualche buon tempone della Curia milanese replicò al cardinale dicendo: Eminenza lei deve invitare la gente in chiesa non a casa a pregare – il cardinale rispose – “Se questa gente riuscirà a trasformare la loro casa in una chiesa domestica, a Milano avremo 4 milioni di santi”. Ovvio che Sua Eminenza si riferiva al fatto che la fonte è sempre la chiesa ma una volta usciti devono trasformare la loro casa in chiesa.

Giovanni Paolo II che amava particolarmente il mondo della contemplazione invitò più volte il popolo milanese ad avvicinarsi ancor di più alla preghiera perchè disse che in una città come Milano dove un uomo non conosce il proprio vicino di casa, diventa necessario un nuovo ed importante incontro con Dio e la dimensione contemplativa della vita diceva proprio questo: aprite un contatto con Dio attraverso la preghiera e la contemplazione.

Il grande Carlo Maria Martini Arcivescovo di Milano

Andrea Pagnini