Ecco ciò che distingue i veri seguaci di Cristo

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Tutti ci professiamo #cristiani ma la domanda che dovremmo porci ognuno di noi è: siamo veramente dei cristiani, veri figli di Dio che compiono la Sua volontà?

Gesù stesso nel Vangelo ci ha dato un avvertimento in Matteo 7: 21-23: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome?  Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.”

Ciò che distingue i veri seguaci di Cristo.

Molti oggi si professano cristiani, alcuni pensano che essere cristiani significa andare a messa la domenica, recitare il rosario o ricevere semplicemente l’unzione dello Spirito Santo. Altri pensano che essere cristiani significhi semplicemente fare il bene e non commettere il male.

Ma l’essere cristiani è in realtà uno stile di vita.

Possiamo riassumere questo stile di vita in diversi punti:

1) Obbedienza alla volontà del Padre

Nel Vangelo di Matteo 7:21 , Gesù ci ricorda che solo chi fa la volontà del Padre Suo, entrerà nel Regno dei cieli: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.”

2) Un amore per i fratelli

Gesù ci ha anche detto che uno dei segni che contraddistinguono i figli di Dio è proprio “l’amore”. Lo leggiamo  in Giovanni 13:35: “Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri”.

L’amore di cui ci parla Gesù non è quello che intendiamo noi fatto di abbracci e sorrisi della domenica ma bensì un amore vero. Amarsi l’un l’altro fino a sacrificarsi come leggiamo in Giovanni 13:34 “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri”.

3) Un amore che cerca la pecora smarrita

Questo è il punto più importante cioè “portare Cristo a coloro che sono fuori dal recinto” cioè dalla Chiesa.

Gesù ha detto  che un pastore lascia le novantanove pecore per cercare la pecora smarrita, e quando la troverà la sua gioia sarà così grande che chiamerà i suoi amici e i suoi vicini per rallegrarsi con lui.

Ora, Gesù dice anche in Giovanni 10:27,

“Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, e loro mi seguono”.

Se siamo pecore di Cristo, lo seguiremo ovunque vada. E se Gesù è quel pastore che và a cercare quella pecora smarrita, ciò significa che noi, il suo popolo, lo seguiremo e cercheremo la pecora smarrita che un tempo apparteneva al gregge.

Stiamo cercando la pecora smarrita? O siamo noi a portarli via per rimanere persi nella natura selvaggia?

Rita Sberna