Combattiamo il bullismo con Flavia Rizza, testimonial di “Una vita da social”
Flavia Rizza è una giovane ragazza che è stata vittima dei bulli in rete e che oggi combatte queste forme di violenza portando la sua storia in tutta Italia come testimonial di “Una vita da social”.
Flavia, sei stata un bersaglio dei bulli fin dalle scuole elementari. Cos’è successo esattamente?
In terza elementare, nella mia classe è arrivato un bambino che sin da subito aveva cominciato a prendermi in giro per le mie forme fisiche perché ero cicciottella, e poi ha cominciato a rompermi il materiale scolastico e anche a picchiarmi, spesso e volentieri. Tutto questo avveniva in assenza della maestra, la quale non vedendo nulla di quanto accadesse non poteva intervenire.
La cosa più triste per me è stata quella di ritrovarmi questo bambino anche alle scuole medie, il quale coalizzandosi con i ragazzini ripetenti, ha continuato ad infastidirmi. Una volta, alla fermata dell’autobus (questo è durato per tanti mesi) mi catapultavano in mezzo alla strada, spingendomi per andare a riprendere il mio zaino che loro stessi gettavano in strada.
Ti sei mai ribellata a tutto questo?
Quando mi picchiavano non rimanevo ferma ma in qualche modo rispondevo … ma quando mi spingevano in mezzo alla strada alla fermata dell’autobus, per un periodo ho preferito di non viaggiare con il pullman ma di ritornare a casa a piedi.
Di cosa ha paura una vittima di bullismo?
Sicuramente la vittima dei bulli ha paura che queste cose possono accadere anche al di fuori del giro scolastico perché oltre alla scuola si ha paura di ritrovarsi questi ragazzi sotto casa. Poi si ha paura del fatto di non essere creduti dagli altri, fino a che magari non ti vedano sanguinante o in lacrime davanti a tutti.
I social contribuiscono alla violenza dei bulli?
Quando ancora non ero iscritta sui social, mi hanno scattata una foto che per fortuna poi è stata rimossa perché una professoressa si era accorta di questo, tramite questa foto venivo presa in giro pubblicamente per il mio fisico.
L’anno successivo, due ragazzi che erano in classe con me alle scuole medie, hanno aperto un profilo dove mi prendevano in giro e deridevano anche i miei migliori amici (anche se non ne avevo tanti). Mi sono ritrovata per un attimo da sola. Poi hanno creato un secondo profilo su facebook con le mie foto, ed è stato problematico … per fortuna poi mi sono rivolta ai miei genitori, i quali poi hanno “minacciato” questi bulli, dicendogli che se non toglievano quelle foto li avrebbero denunciati alla polizia postale.