“Dopo il suicidio del marito, si converte grazie a Don Tonino Bello e va Medjugorje”
Questa è la storia di Alice (nome di fantasia) è una giovane donna, moglie e madre, il suo ruolo di moglie , è stato interrotto prematuramente, dalla morte improvvisa di suo marito: un giorno, preso dalla disperazione, suo marito decide di farla finita gettandosi sotto i binari di un treno.
Quel giorno, ha cambiato per sempre il cuore di Alice, lo ha stravolto, lavato nella sofferenza ma lo ha anche condotto alla vera vita: quella fatta di fede e della presenza di Dio. Così Maria l’ha condotta a Medjugorje …
Alice è Direttrice di una scuola di danza.
Il giorno della scomparsa di tuo marito, avviene esattamente il 23 gennaio 2010. Cosa successe quella mattina?
Quella mattina mi svegliai intorno alle 8, e trovai al cellulare un messaggio di mio marito che mi scriveva “Ti Amo”. Non risposi al messaggio perché essendo sabato, l’avrei incontrato a scuola di danza alle ore 10.
Solitamente il sabato non lavoro mai, ma quel giorno avevo delle prove di danza da organizzare e mio marito doveva raggiungermi a scuola. Una volta giunta a scuola, si fecero le ore 10:15 e non riuscivo più a coreografare il ballo (c’era un inquietitudine dentro di me). Così non vedendo arrivare mio marito, cominciai a telefonargli ma il cellulare dava sempre irraggiungibile.
L’orario avanzava, e alle 13 doveva andare a prendere nostro figlio da scuola ma il cellulare era sempre staccato. Mi sembrava tutto strano.
Così cominciai ad avvisare la mia famiglia chiedendo di iniziare a cercarlo. In cuore mio avvertivo che era successo qualcosa, mi sentivo tanta ansia addosso.
Chiusi la scuola e andai alla sua ricerca, sentivo che lui aveva commesso qualche gesto estremo.
Così giunte le prime ore del pomeriggio, mio fratello cominciò a cercarlo e andando nello studio di mio marito, trovò una lettera, dove scrisse tutto quello che aveva in mente di fare, in più vi erano la fede, i documenti e qualche soldo, inoltre si scusava per non essere riuscito a realizzare nulla, e per i pagamenti che non era riuscito a saldare.
Mio fratello a quel punto fu costretto a telefonarmi; in quella lettera c’era scritto tutto, tranne dove avrebbe compiuto il folle gesto. Così dovettimo cercarlo per tutta la città. Ci recammo alla Caserma dei Carabinieri, ed il Comandante portandomi in un altra stanza, mi fece vedere delle immagini di una maglietta e una scarpa buttata nei binari. In quel momento capii tutto, gettai un urlo e caddi nel profondo della disperazione.
Che uomo e che padre era tuo marito?
Era un uomo semplice, gioioso, aiutava sempre gli altri. Era sempre generoso, molto solare e premuroso in tutto. Lui amava Dio, per tanti anni aveva fatto l’animatore in una parrocchia, per cui ha vissuto la sua giovinezza in mezzo ai ragazzi, pregando e cantando. Ha conosciuto Don Tonino Bello. Ha avuto una bella giovinezza, ma col tempo si era allontanato da Dio.