Il cambiamento climatico sul punto di non ritorno: “Non c’è più tempo”!

Durante il G20 che si è tenuto a Roma a fine ottobre si era anche parlato di un nuovo modello economico per la transizione ecologica. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi aveva allora insistito nel suo discorso di apertura sulla necessità del multilateralismo come “ la migliore risposta ai problemi” e “l’unica risposta possibile”. Si era allora notata l’assenza (come adesso alla Cop 26) del presidente cinese Xi Jinping (intervenuto solo in videoconferenza) e del suo omologo russo Vladimir Puntin.

I paesi (sia al G20 sia questi giorni alla Cop 26 di Glasgow) ribadiscono la loro intenzione di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi. Il mondo sembra tuttavia spaccato in due con, da una parte i paesi favorevoli all’eliminazione progressiva delle fonti fossili e dall’altra parte chi vorrebbe limitare il taglio dei gas serra (come per esempio la Cina).

Oltre 100 leader mondiali partecipano alla Cop 26 e certi impegni sono già stati presi in questa prima settimana di negoziati: la riduzione delle deforestazioni entro il 2030, l’ attivazione di un fondo da 100 miliardi di dollari annui per aiutare i Paesi poveri alla decarbonizzazione, la riduzione delle emissioni globali di metano di almeno il 30 per cento rispetto ai livelli del 2020 entro il 2030

Tuttavia emergono scenari molto preoccupanti riguardo al nucleare. Si parla di una energia “nucleare verde” per ridurre le emissioni di gas serra con la possibilità di costruire impianti fino al 2030. I principali fautori di tale iniziativa sono la Francia (Macron ha pure introdotto l’idea nella sua campagna presidenziale 2022) ma anche altri paesi come ad esempio la Bulgaria, la Slovenia, la Finlandia, la Croazia e così via. Anche le parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyenin in una conferenza stampa a Bruxelles (ad ottobre) sposavano questo progetto: “servono più rinnovabili ed energia pulita. Le rinnovabili sono libere da emissioni di anidride carbonica e sono prodotte nell’Ue. Accanto a queste abbiamo bisogno di una fonte stabile, il nucleare, e durante la transizione del gas naturale.

In altre parole, per risparmiare sulle energie fossili si pensa di utilizzare il nucleare per la transizione ecologica.

Anche se i leader mondiali sembrano prendere decisioni per fronteggiare il cambiamento climatico globale i tempi di attuazione degli obbiettivi rimangono troppo lunghi (si parla addirittura del 2030 o 2050 nel migliore dei casi): c’è bisogno di più trasparenza e regolamentazioni internazionali per monitorare potenziali progressi annuali.

Il Santo Padre in un messaggio alla Cop 26, letto dal Cardinale Pietro Parolin ammonisce: “Non c’è più tempo per aspettare; sono troppi, ormai, i volti umani sofferenti di questa crisi climatica”.

Tante voci di personaggi conosciuti ma anche di molti cittadini del mondo si sono elevate questi giorni per ribadire che: Non c’è più tempo

Non si può negare: gli eventi meteorologici distruttivi sono sempre più presenti e visibili agli occhi di tutti.

Nei prossimi anni le nostre società consumistiche necessiteranno di maggiore energia e certamente il nucleare non è la risposta.

Non ci deve essere una irresponsabilità collettiva ma un impegno collettivo e immediato per il bene della “casa comune” di cui l’uomo dovrebbe essere il custode: l’umanità di oggi e domani guarda e ricorderà.

Dio disse: “La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie”(…) E Dio vide che era cosa buona.
E Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”.
Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra”. Poi Dio disse: “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo
(…) Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina”. (dal libro della Genesi cap. 1)