Il difficile dialogo con i non credenti: sfida e occasione per affermare la nostra fede

Per la rubrica fra Tonino risponde una lettrice chiede:

Sono cattolica praticante ed ho anche amicizie lontane dalla fede che convivono, sono a favore dell’aborto e di conseguenza non credono nel matrimonio. Loro accettano il mio credo anche se non condividono molte idee. Come devo rapportarmi con queste relazioni?

In questi ultimi decenni, il Magistero di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI si è espresso più volte riguardo al rapporto tra leggi morali e leggi civili stabilite dalle cosiddette democrazie liberali e relativiste.

In vari periodi storici, la Chiesa ha preso più volte posizione, e in certi casi condannato certe ideologie in netto contrasto con i diritti innati e fondamentali dell’uomo. Anche il recente Magistero di Papa Francesco ha offerto dei chiarimenti sul tema della famiglia, dell’aborto, dell’educazione, sulla teoria del gender ecc…

La Chiesa, in coerenza al Vangelo e alla morale da Esso annunciata, ha sempre dichiarato fondamentalmente anticristiani (cioè contro gli insegnamenti di Cristo e dei suoi comandamenti) l’aborto, l’eutanasia, le varie unioni civili, quest’ultime a discapito del sacramento del matrimonio e della famiglia pensata secondo il progetto di Dio. Ciascun credente cattolico non può non essere in sintonia con la Chiesa e i suoi insegnamenti, poiché le posizioni e gli orientamenti da essa emanati sono principi etici ineluttabili da vivere e da difendere. Purtroppo, molto spesso, alcuni cattolici non sono mai abbastanza preparati per “scendere in campo” e far fronte alle varie ideologie liberiste e anticristiane di questa nostra società ormai scristianizzata e atea.

Alla domanda posta dalla nostra lettrice, non è facile dare una risposta pratica. Ciò che si può dire è che bisogna certamente partire da un confronto e da un dialogo costruttivo con chi volontariamente si è posto al di fuori della fede cattolica. Solo ponendosi, in maniera critica, in ascolto reciproco, si può mostrare a questi fratelli lontani dalla fede, l’errore di fondo che i principi relativisti e liberisti spesso e volentieri hanno nascosti in se stessi, ovvero come questi diventano una minaccia alla libertà e alla vita dell’uomo.