Un libro che ci prepara al Natale, scritto da Madre Cecilia Borrelli con la prefazione del cardinale Angelo Comastri.
Natale: Grande gioia è il libro di Madre Cecilia Borrelli , Abbadessa del Monastero Benedettine di Fermo, come si può notare dalla copertina, il sottotitolo dice “Natale è generare Cristo nella propria vita, custodirlo nel proprio cuore” e questa è proprio la centralità del Natale ed il compito di ogni cristiano.
L’autrice in queste pagine sviluppa con passione la centralità del tema: l’antropologia di Dio; l’uomo non potrà mai conoscere e amare Dio solo con il suo impegno culturale o esegetico, potrà vivere con stupore e comprendere il Mistero di Dio che per dimostrare quanto amasse l’uomo, si è incarnato scegliendo sembianze umane e rivelarsi un una vera entità razionale con ogni uomo.
Il Natale dunque, non è un evento magico o sociologico, ma è generare Cristo nella propria vita; custodirlo nel proprio cuore; iniziando a meditare e contemplare la sua vera umanità con profonda umiltà e adorazione.
Possiamo generare Cristo principalmente negli atti di vita quotidiana, nella semplicità, nella consapevolezza di aver ricevuto tutto e gratuitamente da Dio.
In questo stile di vita, ognuno ritrova se stesso, sperimenta e potenzia tutti i talenti ricevuti dal buon Dio, realizza i suoi progetti di bene e soprattutto sperimenta e accetta la fragilità della sua esistenza.
Prefazione del cardinale Angelo Comastri
Da come si legge dalla prefazione, il cardinale Angelo Comastri pone una domanda molto profonda al lettore: qual è il cuore del messaggio cristiano? E proprio l’autrice, Madre Cecilia risponde così: “Noi non siamo cristiani perché amiamo Dio! Siamo cristiani perché crediamo che Dio ama noi!”.
La prefazione si conclude con le parole di Giovanni Papini: “Quando c’è Gesù, anche una stalla diventa una reggia! Ma, se manca Gesù, anche una reggia rassomiglia ad una stalla!”.
“Il mio intento è quello di rivisitare tutta la storia della salvezza partendo dalle origini – dice Madre Cecilia a Gaudium Press – partendo soprattutto dal prologo di Giovanni; non è un evento storico a noi lontano, svilito nel suo fascino ma è un rivivere tutte le tappe lasciandoci coinvolgere non solo emotivamente ma crescendo nella consapevolezza che quella storia mi appartiene e in quella storia vive ciascuno di noi, ed in un determinato tempo e che è sempre sveglia in noi questa domanda “chi sono?”.
E’ importante – afferma Madre Cecilia – la rivelazione di Dio che passa attraverso l’incarnazione che ci fa comprendere il mistero dell’uomo. Sono strettamente connessi l’incarnazione e la dimensione umana e antropologica di Dio e la rivelazione nel contempo della dimensione divina dell’uomo.
Possiamo comprendere un aspetto teologico dell’uomo solo perché Dio si è manifestato in forma umana. I personaggi che di volta in volta sfilano, siamo noi al centro della creazione cercati da Dio Padre attraverso Suo Figlio Gesù. Non ci sono categorie di buoni e di cattivi …
Vivendo in Lui, ognuno di noi ritrova se stesso e non perde affatto la sua umanità, anzi questa viene potenziata.
Gesù, Giuseppe e Maria sono tre nomi che inaugurano una storia nuova!
E’ necessario nel cammino della nostra crescita spirituale tenere lo sguardo fisso su Gesù Cristo, ricordarsi sempre del suo amore e vivere della sua misericordia, ieri come oggi. La fede nasce dall’udire la Parola di Dio.”
fonte. Gaudium Press di Rita Sberna