La guarigione di mia nonna, mi ha condotto alla fede. Oggi sono uno scrittore e parlo di Dio

La guarigione di mia nonna, mi ha condotto alla fede. Oggi sono uno scrittore e parlo di Dio

Qual è stato il primo libro che hai scritto, e quale tra i tanti scritti, ti senti più legato?

C’è da dire che i libri per gli scrittori sono come dei figli, di conseguenza sono affezionato a tutti i settanta libri che ho scritto.

Però se proprio volessimo mettere in evidenza un titolo, sarebbe il secondo che ho scritto, “Il soffio di Dio “, perché questo libretto di 50 pagine, mi ha permesso di conoscere Giacomo Celentano, figlio di Adriano Celentano e Claudia Mori, poi quest’ incontro si è trasformato con il trascorrere del tempo in una vera amicizia fraterna.

Ma Gesù non si accontenta e fa le cose in grande, da questa amicizia nel 2012 è nata poi una collaborazione editoriale importante, che ci ha portato a scrivere insieme la storia della sua conversione al Gesù Misericordioso, “La luce oltre il buio “edito da Piemme.

Poi come se tutto ciò non fosse gia sufficiente e molto appagante nell’Aprile del 2010, mi stavo recando a Torino per vedere la Sacra Sindone, ed eravamo in macchina in Autostrada nella Torino Frejus, con mia madre e con una nostra amica, quando alle 8.30 del mattino mi squillò il telefono, Numero Privato, risposi curioso “Pronto “e con mio grande stupore e profonda commozione, l’interlocutore rispose così, “Buongiorno Andrea sono Comastri “.

Stetti 5 minuti al telefono con il Cardinale Angelo Comastri, Vicario del Papa Per la Città del Vaticano, dicendomi che aveva letto “Il soffio di Dio “e si era commosso e mi invitò a continuare a scrivere per Gesù, Maria e per i santi, “ Tu hai un grande talento mi disse, coltivalo bene e continua. “

Fu un momento unico mi commossi e ringrazio Dio per questa grande gioia.

 

Ci racconti gli incontri che hai fatto con i grandi uomini di chiesa?

L’incontro con il Cardinale Stanislao Dziwisz avvenne a Cracovia nel suo ufficio era il 16 Giugno 2014, durante la primissima riunione plenaria della GMG.

Quell’uomo mi stupì davvero, perché la prima cosa che mi chiese era se fossi fidanzato, risposi di no, e mi fece prima l’occhiolino sorridendo, poi passò con la mano destra tra i miei capelli e me li spettinò, e si mise a ridere.

Gli dissi, “Lei Eminenza è un burlone “, e Stanislao mi rispose, “ Dobbiamo essere tutti burloni, Santo Padre

(G P II° ) diceva che i burloni diventano tutti santi perché fanno ridere il mondo.

Mi chiese che lavoro facessi, risposi lo scrittore, e lui mi disse, che bel talento che hai, al Santo Padre (Giovanni Paolo II°) piacevano molto gli scrittori, perché con la vostre parole fate conoscere al mondo la bellezza di Dio e della Madonna, e Lui era molto devoto alla Madonna, mi raccomando continua a scrivere.

Poi parlò qualche minuto con mia madre, e ci portò a visitare la cappella privata dove il Cardinale Karol Wojtyla pregava e scriveva, fu un emozione pazzesca.

 

Altro incontro meraviglioso, avvenne il 5 Aprile 2016 alla Prima loggia della segreteria di stato Vaticana, dove ebbi un’udienza di un’ora con il Cardinale Pietro Parolin, (Segretario di stato Vaticano di Sua Santità Francesco).

Un uomo semplice, alla mano, disposto al dialogo e alla battuta, un vero sacerdote di periferia, con il quale abbiamo scherzato ma anche parlato di temi seri.

 

Il terzo Cardinale che ho conosciuto, è stato il 14 Gennaio 2017, Antonio Maria Veglio, Presidente del Pontifico Sui migranti e gli itineranti.

Che dire di lui? Che è un uomo veramente semplice, ci ha accolti come un sacerdote di campagna accoglie i suoi fedeli, e anche lui mi ha chiesto che lavoro facessi, domanda molto ricorrente in questo periodo.

C’erano con me altri due amici, un sacerdote compagno di seminario del Cardinale, e il fratello del sacerdote.

Non trovo troppe parole per descrivere Vegliò, forse perché non servono, tutti crediamo di andare in udienza dai Cardinali e trovare dei principi della chiesa intoccabili, ma non è così, scordatevi questa immagine, questa è l’icona sbagliata che i mezzi di comunicazione vogliono farci credere, anzi, vogliono imporci, ma la realtà è ben altra, con loro si parla dei problemi dei giovani e di come aiutarli, si parla delle famiglie in crisi, e si pensa a come fare per portarle alla santità, e prima di lasciare i loro uffici, si prega sempre, per ottenere la Grazia di Dio.