La Messa “in streaming”: rischi per la fede e vantaggi spirituali

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La Messa “in streaming”: rischi per la fede e vantaggi spirituali

Date le attuali misure di sicurezza motivate dal COVID-19, tutti i fedeli in Italia sono stati dispensati dai loro pastori dall’obbligo di partecipare alla Messa la domenica e le altre solennità di precetto. Infatti, tale disposizione della Chiesa è di diritto positivo e dunque è dispensabile dalle stesse autorità ecclesiastiche, come lo è stato in quasi tutto il mondo in occasione dell’attuale pandemia. Quindi, i battezzati non sono tenuti a frequentare di persona la santa Messa la domenica o gli altri giorni di precetto. Procedendo nel ragionamento, bisogna chiarire e sottolineare che guardare la Messa in streaming non è una sorta di surrogato della vera partecipazione all’Eucarestia, e non serve pertanto al fine di adempiere al precetto domenicale. Questo non solo perché ci sia la dispensa, ma perché la Messa vista in differita non potrebbe mai considerarsi in sé stessa una partecipazione reale al Santo Sacrificio che si rinnova sugli altari.

 

Infatti, l’obbligo di andare a Messa la domenica è stato stabilito dalla Chiesa per garantire ai fedeli l´assiduità nella partecipazione alla mensa della parola e alla mensa eucaristica, dove Gesù risorto si fa presente in stato di vittima, rinnovando per i fedeli l’evento del Gòlgota in maniera incruenta ma reale, cioè, con tutta l´effusione di grazia propria della Redenzione operata sulla Croce. In ogni Messa siamo ai piedi di Gesù crocifisso in qualità di beneficiari diretti del suo sacrificio, con la possibilità di ricevere la comunione se siamo nello stato di grazia, e così, appunto, partecipare nel modo più perfetto e sublime al suo santo e immacolato sacrificio.

 

La Chiesa obbliga i fedeli ad andare alla Messa memore dell´ordine dato dal Padrone della parabola del banchetto di nozze: “spingili a entrare” (Lc 14, 23). Se è vero infatti che molti fedeli vengono volentieri a rendere culto a Gesù con la propria partecipazione fervente al Santo Sacrificio, la Chiesa si preoccupa anche di quei figli tiepidi che solo sotto la voce di un comando perentorio fanno caso alle sue disposizioni che sono, peraltro, volte al loro bene. Con amore di madre, quindi, e conscia del fondamentale bisogno che hanno i suoi figli di cibarsi del pane degli angeli, costringe ad andare a Messa coloro che per diversi interessi egoistici fanno a meno del nutrimento spirituale che è essenziale per la vita eterna, quella vita verso cui Lei, Sposa dell’Agnello immolato, vuole condurre i suoi figli.

 

Date certe confusioni causate da parole o mal dette o malintese, bisogna tracciare una distinzione essenziale tra il partecipare e l´assistere (in atteggiamento di spettatori) alla Messa. Lo streaming, difatti, se consente di guardare un´immagine della realtà che sta succedendo in un luogo determinato dove chi assiste non si trova, non consente però di parteciparvi. Facciamo un esempio. Se un alto ufficiale del quartiere generale assistesse in diretta a una battaglia delle sue truppe svoltasi a diversi chilometri di distanza, mai potrebbe affermare di esserne stato partecipe, pur essendo anche lui soldato e pur godendo o soffrendo anche lui per la sorte dei suoi. Allo stesso modo, le messe in streaming. Esse ci fanno arrivare la Parola, approfondita nell´omelia (che potrebbe essere pure ascoltata in differita e attraverso altri mezzi), ma non ci consentono l´accesso alla parte essenziale alla quale la Parola prepara e predispone, cioè, alla parte sacrificale che si realizza nella consacrazione del pane e del vino e della quale si partecipa in modo superlativo, ribadiamo ancora, mediante la comunione sacramentale.

 

Alcuni studiosi si sono espressi in questo senso arrivando ad affermare che la Messa in streaming potrebbe, se mal concepita, condurre a un’idea sbagliata di cosa sia la partecipazione alla celebrazione eucaristica, riducendola pressoché all’assistenza ad uno spettacolo. Ad alcuni potrebbe sembrare esagerata tale affermazione, ma ha le sue motivazioni. Anzitutto ricordiamo che spettacolo viene dal latino spectare, verbo derivato dal sostantivo specie, immagine. A uno spettacolo si assiste ma ad esso non si partecipa. Dunque l’assistenza attraverso lo schermo se interpretata come ‘partecipazione’, falserebbe il concetto vero di Messa riducendola praticamente ad uno spettacolo.

 

La messa in streaming, quindi, assistita massicciamente dalla gente in questi tempi di pericolo, può causare su certe psicologie la “sensazione” di aver ‘partecipato’ seppur ‘virtualmente’ alla Messa, il che è lontanissimo dalla verità. Il virtuale non è altro che l´immaginario, dunque ricade sempre sotto la categoria di spettacolo nel senso etimologico della parola, ossia qualcosa a cui si assiste da spettatore ma a cui non si partecipa.

 

A cosa serve allora la trasmissione in diretta di Messe celebrate in luoghi distanti? Al di là delle motivazioni umane legate alla memoria –come rivedere il buon parroco ed ascoltare le sue parole, o ritrovare la nostra amata chiesa– la Messa in streaming in sé stessa (ossia per il fatto di essere una ‘visione a distanza’) può avere il solo valore spirituale di una evocazione che serve a stimolare la nostra pietà, consolare la nostalgia delle messe vissute e alimentare nuove speranze di una futura e prossima –ci auguriamo– frequentazione dei sacramenti.

 

Questa affermazione può far sorgere due domande. Ecco la prima: come mai si può parlare solo di un’evocazione se la Messa in diretta viene assistita in concomitanza alla realtà? E’ perché non vi siamo presenti e perché quindi non vi partecipiamo né realmente né personalmente: per questo la Messa in streaming non è altro che un’evocazione, cioè, ci dà notizia che una determinata Messa si sta celebrando in questo momento. È vero che tale evocazione può spingere il fedele a parteciparvi intenzionalmente, poiché ogni volta che un sacerdote dice la Messa rappresenta la Chiesa intera davanti a Dio. Tuttavia, è da rilevarsi che non per il fatto di assistere alla rappresentazione immaginaria (ossia il video guardato sullo schermo) si partecipa in modo intenzionale, come sopra spiegato. La partecipazione intenzionale dipende esclusivamente dalla volontà stimolata dalla fede, tanto che ogni cattolico potrebbe durante la giornata raccogliersi, pensare a tutte le Messe celebrate in quel momento ed offrirle in unione con i sacerdoti per la sua salvezza e quella del mondo intero. Questa pratica di pietà è sì consigliabile, ma dal punto di vista spirituale si tratta solo di una partecipazione imperfetta rispetto a quella perfetta della Messa partecipata in loco, unendo l´intenzione del cuore alla presenza corporale nel luogo celebrativo.