La musica è il miracolo che Dio ha fatto nella mia vita

La musica è il miracolo che Dio ha fatto nella mia vita

Quindi questo pellegrinaggio ha rafforzato la tua fede?

Si, questa è stata una delle tappe che ha rafforzato la mia fede. Avevo già un rapporto forte con la Madonna, ma non così chiaro come da quel momento, perché non sempre è naturale percepirla nella sua pienezza e bellezza.  A Mejugorje riesci a vederla così come è.  Molti, soprattutto tra i protestanti, non riescono a vedere la sua Umiltà e Purezza e credono che con la sua immagine si voglia sostituire quella di Gesù Cristo, ma questa sorta di concorrenza avviene soltanto nella loro testa. In realtà la Madonnina è Serva di Dio ed ogni suo gesto, a partire dal suo “Si”, ha come unico obiettivo quello di salvare noi con infinita amorevolezza e portarci a suo Figlio e quindi alla gioia. A Mejugorje ho visto tutta questa grazia che mi ha condotto unicamente a Gesù al Cui cospetto tutte le ginocchia si piegano. E’ una guerra in difesa nostra contro il demonio e la Madre di Dio è la Sua prima e più forte alleata, che piaccia o no. Ma comprendo che tutto questo è incomprensibile se non si prova.

Hai duettato l’Ave Maria con Padre Raffaele Giacopuzzi. Che rapporto hai con la Madonna?

Esatto e sono molto grata a Padre Raffaele di avermi dato questa possibilità. Dal pellegrinaggio a Mejugorje ho un legame ulteriormente rafforzato come da figlia ad una madre speciale, certa del suo conforto.  Infatti se la mia mamma terrena darebbe la vita per la mia felicità, cosa non farebbe Maria, la Madre di Dio di fronte alle mie preghiere, alle mie fragilità, paure, alle mie richieste di aiuto?

Trovi difficoltà a testimoniare Dio nel tuo ambiente di lavoro?

Certo! E’ vero che nell’ambiente dello spettacolo può esserci maggiore predisposizione a rifiutare Dio, ma credo che testimoniare Gesù sia difficile per tutti e in ogni ambiente. Gesù non è mai stato di moda perché chiede tutto e il mondo rifiuta questo. Oggi più che mai non è figo agli occhi dei giovani (e non solo) rispettare i dieci comandamenti e di conseguenza il prossimo.

Non è necessario quindi mettersi a predicare. Per essere testimoni di Dio basta farsi un segno della croce a tavola o esprimere un parere che si discosti dai pensieri comuni ed oggi nello specifico dal “pensiero unico dominante” che ci vuole tutti trasgressori in una società fondata unicamente sull’esaltazione dell’istinto, la cui regola è non avere regole, negando l’esistenza di ogni ordine naturale delle cose per autodeterminarsi. Tutto questo è frutto di ideologie molto pericolose che non tollerano chi non aderisce ai loro dogmi e purtroppo a pagare il prezzo di tanta violenza camuffata da bontà, saranno i più deboli.

Basta molto poco dunque, oggi più di ieri, per aver puntato il dito contro ed essere discriminati lì, dove si predica tanto la non discriminazione. Ma a me questo non spaventa perché Gesù disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. (…) Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?». Ecco, noi siamo legni secchi, siamo semplicemente persone che sbagliano perché il cristiano non è colui che non sbaglia, bensì colui che riconosce di sbagliare e si prefigge di non perseverare nell’ errore. Il punto è che i nostri errori vengono usati come pretesto per attaccarci, per negare l’esistenza del peccato e denigrare la validità dell’essere cristiano e di tutto il cristianesimo.

Ma noi, che non traiamo nessun vantaggio materiale nella testimonianza, ogni volta che noi ci esponiamo con spirito di carità verso le anime, in nome della fede in Cristo, non abbiamo motivo di arrenderci perché sappiamo che la nostra forza è Lui.

 Che consiglio vuoi dare ai ragazzi che sognano una carriera artistica?

I ragazzi di oggi mi sembrano molto determinati a volte anche troppo. E’ facile confondere l’idea della carriera artistica per una scorciatoia il cui fine reale diventa solo la notorietà che poco o nulla a che vedere ha con l’amore per l’arte. Molti dicono ai giovani di non mollare mai. Ecco, io vado controcorrente e l’unico consiglio che mi sento di dare è proprio quello di stare molto attenti all’ ostinazione poiché se è vero che bisogna lottare per ciò in cui si crede è altrettanto vero che bisogna fissarsi delle tappe e darsi delle scadenze, perché la vita è una sola. Accanirsi inoltre predispone a cedere ai compromessi e questo non è mai un bene perché anche se ti permettono di raggiungere i tuoi obiettivi, non sarai mai veramente fiero di te.