“La testardaggine di una madre porta a termine la gravidanza”

“La testardaggine di una madre che si è fidata di Dio portando a termine la gravidanza”

Il giorno del parto e la proposta del medico

Finalmente arriva la data del parto e quel giorno era proprio presente il medico che per tutti quei mesi consigliò l’aborto a Vincenza, molto stupito di vederla al nono mese di gravidanza, il primo a prendere in braccio Miriana, fu proprio il primario che vedendo quella bimba appena nata, disse “lavate questa bambina perché è figlia di un miracolo”.

Però dopo quel parto miracoloso, lo stesso medico le fece la proposta di legarle le tube, ma ovviamente Vincenza rifiutò.

Cinque anni dopo arriva Roberta Maria Rosaria

Dalla nascita di Miriana passano 5 anni, nasce nuovamente in Vincenza il desiderio di una terza gravidanza ma questa volta ad essere spaventato dalla proposta fu il marito.

Vincenza si mise a pregare tanto per realizzare questo suo desiderio, dopo un pellegrinaggio a Medjugorje fatto ad aprile, a maggio Vincenza scopre di essere incinta per la terza volta.

Vincenza consacra questo terzo dono di Dio alla Madonna e proprio il giorno in cui si commemora la Madonna di Lourdes, l’11 febbraio, succede qualcosa di straordinario.

Roberta Maria Rosaria, il nome della sua ultima bimba arrivata, doveva nascere a marzo, tutte e 3 le sorelline sono state concepite a maggio e tutte tre, sono poi nate nella stessa settimana di febbraio.

Il ginecologo le disse che Roberta doveva nascere il 7 marzo, a quel punto Vincenza consultando il calendario, voleva vedere quale data mariana ci fosse vicina a quella della nascita perché essendo molto devota alla Madonna le sarebbe piaciuto che nascesse in coincidenza ad una data mariana. L’unica data mariana vicina al 7 marzo era l’11 febbraio ma chiaramente era quasi un mese di anticipo.

A quel punto Vincenza comincia a pregare la Madonna chiedendo che questo suo desiderio si avverasse.

La Madonna esaudisce il suo desiderio l’11 febbraio

L’8 febbraio, Vincenza si trovava in Puglia e tutte le sere si recava a messa, durante la santa messa Vincenza sentiva che il Signore avrebbe esaudito le sue preghiere così in ginocchio chiese alla Madonna se fosse possibile far nascere la bimba il giorno della Madonna di Lourdes ovvero l’11 febbraio.

Il sacerdote quella sera invitò i parrocchiani ad andare alla messa dell’11 sera che sarebbe stata celebrata per gli ammalati, così uscendo dalla messa insieme alla sorella, sua sorella disse a Vincenza che l’11 sarebbero andate ad assistere alla liturgia per gli ammalati ma a quel punto Vincenza disse a sua sorella che non ci sarebbe stata perché avrebbe partorito.

Ovviamente in famiglia nessuno le credette proprio perché era quasi un mese prima.

Il 10 febbraio alle ore 18 cominciano le doglie per Vincenza!

Così Vincenza chiama il marito che si trovava a Rimini, lo avvisa del parto imminente e dopo di chè si reca in ospedale accompagnata dal fratello che allo stesso tempo era molto incredulo del fatto che Vincenza era già entrata nel bel mezzo del travaglio.

Con la sua testimonianza Vincenza, vuole dare un messaggio, quello di escludere il consiglio dei medici o di altre persone che considerano l’aborto come soluzione terapeutica a molti problemi.

La vita è un dono dal momento del concepimento, aldilà di tutto, perché è Dio che dona e Dio che toglie. L’uomo non è padrone della vita di nessuno nemmeno della sua stessa vita. Vincenza invita alla preghiera e ad avere fiducia in Dio e nella sua volontà.

La gioia nel dare la vita e nel concepire un figlio, solo Dio è in grado di donarla e nessuno ha il diritto di toglierla.

Servizio di Rita Sberna