Mamma Celeste guariscimi! E fu così che due bambini guarirono a Medjugorje

Mamma Celeste guariscimi! E fu così che due bambini guarirono a Medjugorje

Questa testimonianza è stata scritta nel libro “Il cielo negli occhi – La Madonna di Medjugorje e i bambini”.

La protagonista di questa storia è proprio la Gospa di Medjugorje e due bambini guariti miracolosamente in quel luogo.

Giuseppina Bello è la mamma di Letizia, Raffaele e dell’ultima arrivata Maria. E’ l’autrice del libro che racconta questi grandi miracoli, è sposata e vive in Basilicata.  E’ laureata in lettere classiche ma ormai fa la mamma a tempo pieno.

A Medjugorje i suoi figli, hanno incontrato la Regina della Pace e grazie al Suo intervento di madre sono guariti.

Una notte fai un sogno. Non conoscevi l’esistenza di Medjugorje ma nel sogno, ti viene mostrato proprio quel luogo …

Si, nel 2012, una notte sogno di camminare al buio e arrivare davanti a una chiesa, una chiesa particolare, perché aveva la peculiarità di avere due campanili, di colore giallino. Lì, incontro una giovane donna ad attendermi che mi dice che ha un messaggio per me da parte della Madonna: mi indica di guardare in basso a destra e io vedo mia figlia, Letizia, all’epoca sanissima, stesa a terra, agonizzante. Quell’immagine mi incute timore, timore per la mia bambina, ma la donna mi rassicura dicendomi che un giorno, a Medjugorje, la Madonna si sarebbe presa cura di lei e le avrebbe fatto un grande dono. Il mattino seguente, cercando su internet un’immagine della chiesa di Medjugorje, con enorme stupore mi ritrovo davanti la stessa che avevo sognato: la chiesa di San Giacomo, appunto.

Letizia, la tua primogenita, all’età di 3 anni si ammala di una grave patologia: la laringite ipoglottica che le causava soffocamento. Spiegaci meglio, di che si tratta?

La laringite ipoglottica è una contrazione spastica, improvvisa e incontrollata dei muscoli della laringe che, come nel caso di Letizia, può associarsi anche a contrazione spastica delle corde vocali e può presentare edema, ossia gonfiore e questo determina ostruzione al flusso dell’aria. La durata può variare da pochi minuti o, come accadeva a mia figlia, a qualche ora ed è più frequente nelle ore notturne, quando il bimbo è steso, in quanto l’assunzione di tale posizione aggrava il disagio respiratorio. Il tutto aggravato da una tosse convulsa e insistente, detta tosse “canina”, oltre alla disfonia, ovvero, l’alterazione del timbro della voce, unita all’incapacità del bambino di emettere la voce.

Nella corsa verso l’ospedale San Carlo di Potenza, Letizia ormai non parlava più sommersa dai dolori. Ma dopo un po’, la piccola, fa una richiesta molto particolare. Quale?

Quando in ospedale, Letizia dopo il primo laringospasmo, si riprende ci rivolge una richiesta che ci lascia di sasso, per la sua singolarità: “Mamma, papà, portatemi a Medjugorje, perché la Madonna mi guarirà!” Letizia aveva tre e non sapeva neanche cosa fosse Medjugorje…. Io, quella notte, ripensai al sogno fatto tanti mesi prima, a quella chiesa con i due campanili…

Dopo sei mesi Letizia si aggrava ulteriormente ed insorge una grave ipertrofia adenotonsillare. A quel punto decidete di portarla a Medjugorje?

L’otorinolaringoiatra dinanzi alla gravità della patologia principale di Letizia, ovvero la laringite ipoglottica, ci consiglia di far operare al più presto Letizia, in quanto far rientrare un laringospasmo, ora aggravato anche dall’ipertrofia adenotonsillare, poteva diventare complicato o meglio pericoloso per la mia bimba. Dopo quella notizia ci aggrappiamo alla speranza infusa nei nostri cuori da Letizia tanti mesi prima con la sua richiesta e voliamo a Medjugorje.