Michail Gorbaciov il muro di Berlino e la perestrojka
Novembre 1989.
Questa data entrerà nei libri di storia contemporanea.
Chi non ricorda tutti quei ragazzi tedeschi che si arrampicavano sul muro, The wall, che divise non solo la Germania da quella Ovest, ma confine dell’Europa e solo fino a 24 ore prima della sua caduta, avvenuta il 9 Novembre 1989, nessuno avrebbe mai creduto di vedere nuovamente le vecchie Trabant, la sola automobile consentita in Germania, circolare tra Berlino est e Berlino ovest.
Michail Gorbaciov, storico leader russo nonché Premio Nobel per la pace, desiderava e lavorò molto per poter vedere quel muro distrutto una volta per tutte.
Ma la spallata definitiva a quel muro della vergogna, la diede un santo, o meglio, colui che poi diventerà santo, il Papa di Roma, Giovanni Paolo II.
Una lunga amicizia legava questi due leader europei, il primo un leader politico amatissimo nel mondo, uno dei pochi che potevano godere di una credibilità mondiale per via del suo fervente lavoro per la pace.
Il Secondo è un santo, un Papa così grande che le future generazioni ricorderanno ogni cos di Lui, specialmente il grande carisma per la preghiera.
San Giovanni Paolo II disse sempre che il vero merito della caduta del muro, era da imputare alla preghiera, perché il Papa pregò incessantemente per la causa tedesca, e quando si dice che il Pontefice pregava, è perché Lui offriva tutte le Sue sofferenze fisiche per la santa causa del muro di Berlino.
In verità il Papa diede il merito alla Madonna di questa grande opera di Dio, della caduto del muro dell’odio e della grande vergogna storica.