Paolo, scelto dal Cristo stesso sulla via di Damasco, strumento eletto per portare il suo nome davanti ai popoli, è il più grande missionario di tutti tempi, l’avvocato dei pagani, l’apostolo delle genti, colui che insieme a Pietro far risuonare il messaggio evangelico nel mondo mediterraneo. Gli apostoli Pietro e Paolo sigillarono con il martirio a Roma, verso l’anno 67, la loro testimonianza al Maestro
Carissimi come si fa a parlare di San Paolo e non citare il meraviglioso Inno alla carità , a mio parere , uno dei più commuoventi ed emozionanti passi della Parola di Dio. Paolo , lui che aveva sperimentato l’Amore di un Dio che stava perseguitando , lui che aveva incontrato l’amore misericordioso di Dio , ora lo sprigiona in una sua lettera . Un testo importantissimo per la bellezza spirituale indicibile , tale che la stessa Madre di Dio a Medjugorie invita i fedeli con queste parole il 25 Giugno 1988 :”Glorificate Dio, figlioli, con l’INNO ALLA CARITA , perché l’amore di Dio possa crescere in voi di giorno in giorno fino alla sua pienezza”.
Inno alla Carità
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto,non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato.Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
Meravigliose parole in una società in cui non si è ancora capito quale sia l’Amore vero , San Paolo ci aiuta a ritornare alla fonte dell’Amore , alla sua purezza e alla sua limpidezza perché Cristo ci è venuto a rivelare l’Amore nella sua forma originaria venendoci a fare incontrare il volto di Dio che è Amore . Oggi forse dopo questa meditazione dovremmo sentire nel nostro cuore la domanda di Pilato :”Τί ἐστιν ἀλήθεια” “Cos’è la verità” convertendola in “Cos’è l’Amore” . Domanda dai mille interrogativi , che confluiscono inevitabilmente in un’unica persona : Gesù Cristo . Lui ci ha insegnato l’AMORE passando in mezzo a noi , risanando , guarendo le ferite del cuore e rivelandoci il volto del Padre che è nei cieli . Noi abbiamo incontrato quest’amore ? La domanda diventa seria quando io mi dico cristiano . Senza l’Amore non sono cristiano perché l’Amore è Dio . Se io non amo , non ho incontrato Dio , non sono in contatto con lui , non ho ancora fatto entrare Dio nella mia vita .Dovremmo davvero diventare “inni alla carità” che camminano in questo mondo inquieto , per incarnare la Parola che leggiamo ed ascoltiamo , altrimenti le liturgie diventano riti sterili , dobbiamo sforzarci di far entrare la mentalità e il modo d’amore di Dio nella nostra vita ,poiché sarebbe meraviglioso dire :”Io amo da Dio”. Paolo ha incontrato quest’immensità d’Amore e allora a lui chiediamo il dono di incontrare l’Amore vero , non come ce lo insegna il mondo , ma come sgorga dal Cuore di Dio . Questa è la grazia più grande che possiamo chiede a questo meraviglioso santo.
Francesco Pio Petrachi