Nasce in una famiglia plebea, venne ripudiata dal marito. Quando il figlio Costantino, sconfiggendo il rivale Massenzio, divenne padrone assoluto dell’impero, Elena, il cui onore venne riabilitato, ebbe il titolo più alto cui una donna potesse aspirare, quello di «Augusta». Fu l’inizio di un’epoca nuova per il cristianesimo: l’imperatore Costantino, dopo la vittoria attribuita alla protezione di Cristo, concesse ai cristiani la libertà di culto. Un ruolo fondamentale ebbe la madre Elena: forse è stata lei a contribuire alla conversione, poco prima di morire, del figlio. Elena testimoniò un grande fervore religioso, compiendo opere di bene e costruendo le celebri basiliche sui luoghi santi. Ritrovò la tomba di Cristo scavata nella roccia e poco dopo la croce del Signore e quelle dei due ladroni. Il ritrovamento della croce, avvenuta nel 326 sotto gli occhi della pia Elena, produsse grande emozione in tutta la cristianità. A queste scoperte seguì la costruzione di molte basiliche. Morì probabilmente intorno al 330.
Carissimi in Cristo, oggi meditiamo insieme su una figura fondamentale per il cristianesimo : Sant’Elena . Ella seppur avendo cariche pubbliche importantissime ha saputo vivere Cristo non vergognandosi della propria fede , ma al contrario diffondendola. In un’epoca dove ancora dominava il paganesimo e in una cultura dove il cristianesimo era stato appena riconosciuto e rispettato ,Elena non ha paura di buttarsi nel mistero , quella paura che spesso caratterizza noi cristiani . La paura di un Dio che ci possa rovinare i nostri piani e a tal proposito cito una meravigliosa preghiera di Don Tonino Bello che prega così :”Santa Maria, donna accogliente, aiutaci ad accogliere la Parola nell’intimo del cuore. A capire, cioè, come hai saputo fare tu, le irruzioni di Dio nella nostra vita. Egli non bussa alla porta per intimarci lo sfratto, ma per riempire di luce la nostra solitudine. Non entra in casa per metterci le manette, ma per restituirci il gusto della vera libertà.
Lo sappiamo: è la paura del nuovo a renderci spesso inospitali nei confronti del Signore che viene. I cambiamenti ci danno fastidio. E siccome lui scombina sempre i nostri pensieri, mette in discussione i nostri programmi e manda in crisi le nostre certezze, ci nascondiamo come Adamo nell’Eden, ogni volta che sentiamo i suoi passi. Facci comprendere che Dio, se ci guasta i progetti, non ci rovina la festa; se disturba i nostri sonni, non ci toglie la pace. E una volta che l’avremo accolto nel cuore, anche il nostro corpo brillerà della sua luce. ” Elena ha avuto il coraggio e la pretesa di accogliere Dio , non ha avuto paura , ha aperto , ha spalancato le porte del suo cuore all’annuncio del Vangelo seppur vivendo in una società che ancora non aveva incontrato il volto del vero Dio . Anche noi ancora oggi viviamo in una società che si sta sempre dimenticando di Dio , gli sta dichiarando guerra attraverso le nuove ideologie che ci circondano : il consumismo e il modernismo. Correnti che ci hanno travolto , ma Maria nel recente messaggio del 25 giugno 2019 ci ha detto :”Camminate fieri di Dio “. E se la Gospa ci invita a vivere così è sicuramente perché ha visto che nei nostri cuori si è spento la voglia di andare alla caccia al tesoro verso Dio che è il vero tesoro . Risvegliamoci e viviamo Dio , smettiamo di parlare troppo e semplicemente viviamo un Dio vivo come l’ha vissuto Santa Elena .
Francesco Pio Petrachi