Sant’Alessio : seguire il Tutto

foto la nuova bussola quotidiana

Fattosi povero, da patrizio qual era, Alessio trascorreva le notti sotto una scala sul colle romano dell’Aventino. In quel luogo Papa Onorio III gli dedicò nel 1217 una chiesa, scelta ancora oggi per molti matrimoni che si celebrano nell’Urbe. Ma quella della scala è soltanto una delle due tradizioni esistenti sul santo. Secondo quella siriaca, infatti, il giovane fuggì la sera delle nozze per recarsi a Edessa, dove visse da mendicante e morì. Qui Alessio visse sempre da mendico e non venne riconosciuto dal padre. Fu Papa Innocenzo a scoprirne l’identità e a comunicarla ai genitori, che, straziati, si recarono al capezzale del figlio ormai morente. Una scena spesso raffigurata nell’arte. Della figura di Alessio si è impadronita anche la letteratura.

Ancora una volta lo Spirito Santo desidera soffiare sulla nostra vita , attraverso la testimonianza semplice di uomini e donne che si sono lasciati travolgere dal messaggio evangelico senza tanti giri di parole , ma provando a far vivere lo stesso Gesù Cristo nella loro vita terrena . Alessio , come anche Francesco d’Assisi, hanno lasciato il potere e la loro dignità di potenti per innamorarsi della povertà come strumento per arrivare dritti alla gloria di Dio e per ottenere grandi grazie dal cuore del Padre . La loro fede non è stata solo parole o discorsi teologici , che rischiano di perdere l’essenziale della Parola che Cristo ci è venuto a rivelare , ma hanno incarnato quel messaggio e l’hanno fatto diventare vita ,sconfessando la tesi di coloro che mossi dal modernismo affermano che il Vangelo è roba di altri tempi e non riguarda la nostra realtà , collocando Dio lontano da noi , legandolo ancora a quella colonna e flagellandolo con la nostra vita contrapposta alla Parola. Un po’ come il giovane ricco del vangelo che sentiva e faceva la Sacra Scrittura , ma non aveva mai incontrato nel proprio cuore la persona che opera attraverso quelle parole e proprio per questo Gesù gli dice :”Se vuoi essere perfetto, va’, vendi ciò che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi”. Alessio non ha incontrato qualcosa , ma qualcuno che ha un’identità e un nome : Gesù e quest’incontro ha cambiato radicalmente la sua vita rendendola simile alla vita del maestro. Non possiamo pensare di seguire Gesù restando ancorati alla vita terrena e al suo pensiero perché lo stesso San Paolo ci dice :”Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.” Chi non ha il coraggio di cambiare vita ascoltando il Vangelo e si professa cristiano , vivendo una vita con la superbia di chi possiede tutto e tutti , non ha conosciuto Gesù , perché lui è il guaritore che ha fatto aprire la mano paralizzata di quell’uomo nel tempio. Pensiamo alla nostra società dove il dramma del possedere le cose , ma soprattutto le persone ha provocato la morte spirituale , ma addirittura fisica di tante persone e ha diffuso il dramma del femminicidio .Inginocchiati dovremmo lasciare il nostro egoismo ai piedi della croce  , egoismo che oggi il mondo diffonde e che fa apparire come la  ricchezza attraverso cui l’uomo può raggiungere tutto, perché  diciamocelo ,in questo mondo , chi non è egoista e non è abituato a calpestare gli altri , i loro pensieri e la stessa logica di Dio non ne fa di strada  .Allora noi che ci professiamo cristiano dovremmo avere l’audacia di non fissarci di far carriera solo in questo mondo , ma dovremmo saper guardare oltre alla strada del Vangelo dell’amore che conduce al cielo.  Solo così il Signore potrà chiamarci veramente Beati , felici di aver perso certamente l’essenziale del mondo , ma di aver ottenuto il Tutto che era , è e rimarrà nei secoli il Signore Gesù Cristo . Per lui vale la pena lasciare tutto , per seguire quei passi , quella parola , quella persona , la sola che ha la capacità di cambiarci gli occhi e di farci  vedere nella semplicità e nella povertà la vera ricchezza che ci rende liberi e non  servi delle cose . Cristo ci ha donato la libertà e la dignità di figli di un Re che non ha beni che periscono qui sulla terra , ma che dimorano e ci aspettano nei cieli lì dove l’unico tesoro che rimarrà sarà l’amore donato nella semplicità di un cuore libero e povero di terra , ma ricolmo di Dio.

Francesco Pio Petrachi

Per entrare meglio nel mistero 

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Francesco Pio Petrachi
Francesco Pio Petrachi nato nel 2004 a Lecce in Puglia, ha ricevuto la chiamata al Sacerdozio all’età di tre anni che avrà il suo compimento con l’entrata in seminario quando il Signore vorrà. Attualmente frequenta il Liceo Classico e collabora con il suo parroco attraverso il servizio liturgico e guidando un cenacolo di preghiera dedicato a Maria Regina della Pace. Recandosi a Medjugorie si è innamorato di Maria e gli piace pensare che è il suo sposo, da quel pellegrinaggio ha approfondito il suo percorso spirituale anche praticando il culto della Divina Misericordia e della Divina Volontà. Vive nel mondo, tra i giovani della sua età testimoniando il Risorto attraverso il sorriso e la serenità che lo caratterizzano anche nelle minime cose. Collabora con Cristiani Today curando la rubrica settimanale “In cammino con i Santi”.