Suor Lucia venerabile: una notizia lieta che parla al nostro tempo

A metà di un anno travagliato, almeno quanto quelli immediatamente precedenti, spicca una notizia che offre un segno di consolazione. La serva di Dio Lucia dos Santos (1907-2005) è diventata venerabile. Il decreto del Dicastero delle Cause dei Santi, promulgato da papa Francesco, ha riconosciuto le virtù eroiche della più longeva dei tre pastorelli di Fatima.

Una decisione, quella della Santa Sede, che simbolicamente rafforza il legame tra la Chiesa gerarchica e le apparizioni mariane avvenute più di un secolo fa nella località portoghese. È come se il Papa, con questo decreto, volesse ribadirci: “Attenzione, quel che è accaduto a Fatima è tutto vero”. Ancor più significativo è il tempo in cui suor Lucia compie un passo in avanti verso la beatificazione. Le apparizioni di Medjugorje – indissolubilmente legate a quelle di Fatima – sono sempre più vicine al loro compimento, ovvero lo svelamento dei dieci segreti. La Russia, il Paese evocato dalla Madonna in quelle apparizioni è al centro dell’attenzione mondiale. Se è vero che Gesù ci raccomanda di prestare attenzione ai segni dei tempi (cfr Mt 16,3), la recente notizia che riguarda suor Lucia va sicuramente accolta come uno di questi segni. La caratteristica dei segni dei tempi – giova ricordarlo – è quella di svelare piccoli frammenti di verità, in vista dello svelamento definitivo, che avverrà soltanto con il ritorno di Cristo sulla terra e il giudizio finale. I segni dei tempi, dunque, rappresentano un atto di fede per chi crede e, al contempo, stimolano un desiderio di comprensione.

Alla luce di queste prime considerazioni, sorge spontaneo domandarsi il perché di due destini così diversi per i due pastorelli più giovani, i santi Francisco (1908-1919) e Giacinta Marto (1910-1920). Questi ultimi morirono entrambi in tenera età, pochi anni dopo l’ultima apparizione, mentre la loro cugina Lucia avrebbe avuto una vita dalla durata quasi secolare, con un mandato particolarmente impegnativo, quello della consegna dei tre segreti, per poi assistere al loro svelamento.

Destini diversi, che la Madonna avrebbe preannunciato alla stessa Lucia: la via della santificazione per i suoi cuginetti sarebbe stata la croce di una morte prematura e tra mille sofferenze. Alla più grande più grande dei veggenti, invece, la Vergine disse che sarebbe rimasta in vita “ancora per un po’ di tempo. Gesù vuole servirsi di te per farMi conoscere e amare – disse la Madonna a suor Lucia –. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. A chi l’abbraccerà, prometto la salvezza, e saranno amate da Dio queste anime, come fiori messi da Me a ornare il Suo trono”. Quel “po’ di tempo”, come sappiamo, sarebbe stato un tempo lunghissimo, che avrebbe sconfinato nel secolo successivo.

A cosa sono dovute, tuttavia, le “virtù eroiche” che hanno elevato suor Lucia al rango di venerabile? Come i suoi cugini, Lucia soffrì tanto e – a differenza loro – soffrì a lungo. Non furono le malattie a farla patire ma altre cose, a partire dal suo inesaudito desiderio di morire, che nutriva non perché non amasse la vita ma per la volontà di raggiungere presto Gesù e Maria in Cielo. Lucia soffrì anche l’incomprensione di chi (familiari ed ecclesiastici compresi) non credeva alla vicenda delle apparizioni: una croce difficile da portare per chi aveva visto in modo uno sprazzo così nitido di verità rivelata.

Era necessario che una consegna così dirimente per il futuro della Chiesa e dell’umanità fosse custodita nel nascondimento dal mondo e nella preghiera. La vocazione religiosa carmelitana di Lucia dos Santos, in questo senso, era quasi scontata. Il Carmelo di Coimbra dove dimorò quasi tutta la vita è tuttora meta di folte schiere di pellegrini. Lucia entra in convento come molti altri mistici e – soprattutto – mistiche del suo secolo o dei secoli precedenti: Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), Santa Bernardette Soubirous (1844-1879), Santa Faustina Kowalska (1905-1938).

Per quanto riguarda le apparizioni di Medjugorje – che a differenza di quasi tutte le altre, durano da 42 anni – la Madonna ha parlato (o parla ancora) a sei laici, oggi tutti madri o padri di famiglia. Un elemento di discontinuità, le cui vere ragioni sono note solo al Signore ma che potrebbe essere ricondotto al ruolo di maggior rilievo ricoperto oggi dai laici stessi. Ciò non sminuisce minimamente la scelta vocazionale di suor Lucia, la cui esistenza così discreta e, al contempo, così incisiva, ha attraversato un secolo, otto papi, due guerre mondiali, una guerra fredda, un Concilio. Lontanissima dal mondo, nascosta, eppure così presente e sollecita nei confronti dei destini dell’umanità, suor Lucia è una santa degli “ultimi tempi”. Quelli dello scatenamento del maligno nel mondo ma, soprattutto, quelli di Maria. Tempi difficili da decifrare, se non con gli occhi della profezia.