Testi :“La mia devozione a San Pio, grazie alla Onlus “Una voce per Padre Pio”

Testi :“La mia devozione a San Pio, grazie alla Onlus “Una voce per Padre Pio”

Che posto occupa la preghiera nella tua vita?

A chi non crede la fede suscita ilarità, ma per chi crede come me è importante pregare. Non considero la preghiera come un rifugio ma un modo per ringraziare Dio che sta sopra di noi, per le fortune che abbiamo nella vita.

Ovviamente come tutti, ogni tanto anche io faccio le mie richieste però soprattutto ringrazio. Credo sia importante non rifugiarsi nella fede soltanto nel momento del bisogno.

La separazione dei tuoi genitori, da ragazzo ti ha fatto soffrire. Pensi che i figli dei separati, una volta diventati grandi, continueranno a portare dentro delle ferite legate proprio alla separazione?

Posso esprimere semplicemente la mia opinione, non essendo uno specialista in materia. Quando i miei genitori si sono separati io avevo l’età di 9 anni, in quell’età qualsiasi scombussolamento della vita può lasciare delle cicatrici che nel mio caso ha lasciato.

E’ anche evidente che quando ero già adolescente per me era diventato normale non vivere con entrambi i genitori, dopo anni mi sono abituato a quel tipo di condizione familiare.

In questo la fede mi aiuta perché ancora oggi credo nella famiglia normale con mamma, papà e figli, pur accettando condizioni alternative come tali.

E’ importante che i genitori separati si ricordino ciò che può causare quella condizione che vivono, nei loro figli.

Bisogna che i figli abbiano la priorità sui dissapori economici e quant’altro, cosa che di solito è il primo pensiero per entrambi i coniugi.

Al primo posto ovviamente deve esserci la tutela dei figli.

Tornando a parlare della tua devozione a San Pio, essa è nata grazie al coinvolgimento della Onlus Una voce per Padre Pio?

Si è nata sicuramente grazie a loro. Ammiravo da prima la figura di Padre Pio, come chiunque lo conoscevo. San Pio è ammirato anche dagli agnostici e da chi non è cattolico.

Da cattolico quando approfondisci la conoscenza di San Pio, non puoi fare a meno di avvicinarti a questa figura straordinaria e di diventarne devoto.

Che tipo di esperienza è stata la missione in Africa con la Onlus?

Ti posso dire che manderei tante persone a fare la stessa bella esperienza che ho fatto io, soprattutto le persone superficiali che si incontrano quotidianamente e che non danno peso alle cose importanti, magari nascondendo dentro di sé una certa cattiveria nei confronti del prossimo e non hanno sensibilità nei confronti dei poveri e di chi sta male o non guardano in faccia nessuno per seguire i propri scopi.

Nei villaggi della Costa D’Avorio ti confronti con una realtà che è assolutamente distante da quella che viviamo noi in Italia che è un paese abbastanza civilizzato e molto avanti dal punto di vista dei beni quotidiani. Ti rapporti con delle persone che non hanno niente ma nel loro niente riescono a conservare il sorriso, un buon approccio nei confronti della vita e della giornata da portare avanti.

A me questa esperienza non mi ha insegnato nulla di particolare ma mi ha dato conferme su una serie di cose che già pensavo.

Ci sono delle cose che ti capitano di vedere e che ti segnano. Ti racconto una cosa: stavamo girando alcune scene della docu-fiction in questo villaggio, e ad un certo punto si è messo a diluviare per un paio d’ore, così il capo villaggio ci ha ospitati sotto una capanna per ripararci dalla pioggia.  Questa forma di ospitalità non è scontata, se ci dovessimo trovare in una situazione analoga in Italia, non è detto che tutti sarebbero disposti a darti ospitalità in casa propria. Addirittura ci hanno anche offerto da bere un liquore.

Insomma hanno dato un grande esempio di ospitalità! Grazie all’associazione ho avuto anche modo di toccare con mano i frutti delle offerte che la Onlus riceve come la casa famiglia, l’orfanotrofio, la struttura per i bambini disabili. E’ bello vedere con i propri occhi dove finiscono i soldi delle tante persone in Italia che sono sensibili a questo tema e che devolvono le loro offerte all’associazione.

C’è un messaggio che vuoi dare agli amici di Cristiani Today?

Mi piacerebbe che tutti facessero quello che faccio io quando mi sveglio la mattina, cioè cerco di avere come proposito morale quello di essere una persona migliore sia nei confronti di me stesso che nei confronti degli altri che incontro. Se lo facessimo tutti credo che vivremmo sicuramente in un mondo migliore.

Servizio di Rita Sberna