A Villabate un prete si dimette “Mi rifiuto di macellare l’Eucarestia con i guanti”

Lunedì scorso, dopo la messa il parroco di Sant’Agata a Villabate, don Leonardo Ricotta, ha deciso di dimettersi definendo un atto di macelleria il prendere l’Eucarestia con i guanti.

La notizia ufficiale arriva con un comunicato dall’Arcidiocesi: “A far data dal 21 maggio 2020 – si legge nella nota – il rev. don Leonardo Ricotta, presbitero della Chiesa di Palermo, non è più il parroco della parrocchia S. Agata V.M. in Villabate avendo egli stesso rinunciato a tale ufficio”.

Nella stessa nota si legge che nei prossimi giorni nell’attesa di un nuovo parroco si nominerà un’amministratore parrocchiale.

Sul Giornale di Sicilia, nell’articolo scritto da Alessandra Turrisi, il sacerdote aveva già anticipato questa sua decisione: “Esiste un primato della coscienza. E io, in coscienza, non mi presterò a compiere un atto di macelleria eucaristica”.

“La Comunione data nelle mani è un sacrilegio, prenderla con un guanto di plastica è un altro sacrilegio e buttare nella spazzatura quella plastica che ha toccato il Corpo di Cristo è il terzo sacrilegio. È un peccato gravissimo”. I fedeli faranno «la comunione spirituale» fino a quando queste condizioni non cesseranno, aveva detto.

Don Ricotta è noto perchè in passato aveva assunto delle posizioni critiche contro il pontificato di Papa Francesco ed è molto vicino a don Alessandro Minutella, sacerdote che oggi risulta scomunicato.

In un’intervista a La Fede Quotidiana, il sacerdote aveva detto: “Io combatto contro i macellai del corpo di Cristo, perché li amo e voglio che vadano anch’essi in paradiso. Appellatevi alla vostra coscienza, fratelli miei, rifiutatevi di commettere il triplice sacrilegio, per tutti ci sarà il giudizio di Dio e per noi sacerdoti sarà tremendo”.

L’Arcidiocesi, dopo le sue dimissioni ci tiene a precisare: “La prassi di distribuire la comunione nelle mani è in conformità alle norme emanate dal Magistero della Chiesa cui ogni cristiano cattolico deve religioso ossequio della volontà e dell’intelletto. La Congregazione per il Culto Divino, nell’Istruzione Redemptionis Sacramentum, del 2004, n. 92, afferma che ‘Se un comunicando, nelle regioni in cui la conferenza dei vescovi, con la conferma da parte della Sede Apostolica, lo abbia permesso, vuole ricevere il sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia”.