Arquata del Tronto, dal terremoto non si rinasce ma si nasce

Arquata del Tronto, dal terremoto non si rinasce ma si nasce

Poi invece a differenza di Simona, c’è chi durante il dramma ha perso tutto: casa, famiglia, lavoro come nel caso di Sabrina Sbernola (consigliere comunale di Arquata) che a sentire parlare i vari testimoni, non ha potuto fare a meno di piangere.

Ovviamente ha avuto un ruolo fondamentale la presenza di Mons. Giovanni D’Ercole perchè se la fede è rimasta ad Arquata è proprio grazie a lui. D’Ercole è uno di quei Vescovi che ha veramente visto soffrire la sua gente, ed ha sofferto insieme a loro, le sue mani a volte, sono state strumento di presa per tanti corpi ormai senza respiro.

Dopo la sua nomina a Vescovo dell’ Aquila, sei mesi dopo si è già ritrovato ad occuparsi del dopo terremoto.

Ancora ricorda il primo ragazzo che trovò sotto le macerie, Tommaso. E nel raccontarci la sua esperienza di pastore in mezzo ai terremotati ha raccontato un particolare della giornata del 24 agosto 2016: “quel giorno abbiamo lavorato tanto per recuperare i corpi delle persone, sotto le macerie. Ricordo che la chiesa era implosa ed io testardo per come sono, volevo andare a recuperare il Santissimo ma alla fine riuscii a recuperare solo il Crocefisso. Nel frattempo che stavo estraendo Gesù Cristo dalle macerie, i vigili del fuoco erano riusciti a recuperare due sorelline Giulia (4 anni) e Giorgia (9 anni) la quale era schiacchiata dal peso della sorella morta.”

Don Ercole ha ricordato una Dio-incidenza del suo percoso vescovile: Aquila anno 2009 appena nominato Vescovo si ritrova in mezzo ai terremotati, Arquata 2016, la storia si ripete.

Servizio di Rita Sberna