Luisa Corna “Il mio incontro con Natuzza Evolo e la mia devozione a Padre Pio”

Luisa Corna “Il mio incontro con Natuzza Evolo e la mia devozione a Padre Pio”

Abbiamo intervistato una grande artista che ha iniziato il suo percorso artistico da giovanissima. La bella e brava Luisa Corna, ha posato per diversi fotografi affermati passando dalla moda alla pubblicità e poi alla sua più grande passione: il canto e la musica.
Quando aveva 18 anni, inizia ad esibirsi con il suo gruppo, nei club della zona di Milano e Como, fino ad affiancare negli anni 80 come corista Miguel Bosè.
Tutti noi, ricordiamo la sua partecipazione al Festival di Sanremo nel 2002, in coppia con Fausto Leali, classificandosi al 4° posto con il brano “Ora che ho bisogno di te”.
Luisa ha una devozione particolare al Santo di Pietralcina e alla mistica Natuzza Evolo, ed è molto sensibile agli eventi legati alla solidarietà e alla beneficenza.
A conclusione d’intervista abbiamo anche chiesto a sua sorella Sara, di raccontarci la sua esperienza di fede.
A seguire l’intervista.

Durante le festività di Natale di qualche anno fa, ti sei esibita in tourneè insieme a tua sorella e alla vostra band, nelle chiese della Capitale accompagnata dal coro Gospel che unisce i classici del Gospel e i canti religiosi. Mi parli di questo progetto?
E’ stata un iniziativa del Comune di Roma, che riguardava proprio il periodo natalizio e dovevamo ricreare all’interno delle chiese, un ‘atmosfera natalizia, facendo cantare ancora di più le persone. Hanno coinvolto oltre a noi, diversi artisti ma ognuno faceva delle tappe diverse.
Io e mia sorella, insieme al coro gospel, siamo stati sia nelle chiese che nelle carceri. E’ stato veramente bello l’incontro con le persone e il fatto di vivere il Natale verso la musica, perché la musica è anche un modo di pregare. Cantando le canzoni gospel o i canti legati alla fede, noto che tutto assume un riflesso ed una luce molto intensa.

Cosa ti ha lasciato nel cuore, l’esperienza di canto nelle carceri?
Devo dire che essendo abituata a cantare nelle piazze, in cui c’è un atmosfera di gioia, quello che ho notato sia nelle chiese che nelle carceri è proprio un emotività diversa. E’ un contatto molto forte con le persone e sicuramente è anche l’ambiente che riesce a ricreare questa magia.
L’esperienza nelle carceri, soprattutto in un momento natalizio, in cui chi sta in quel luogo avrà sicuramente dei momenti di malinconia, in quanto sono lontani dalla famiglia, e di conseguenza essere stata lì con la musica ma soprattutto con la fede, mi ha insegnato a cercare di dare un minimo di serenità, proprio in un periodo che è sentito per molti.

Tu hai conosciuto la mistica Natuzza Evolo. Cosa ricordi di quell’incontro?
Mi avevano coinvolto per cantare in una serata benefica, dove venivano raccolti dei fonti, per ricostruire la Chiesa che Natuzza da tanto tempo sognava e anche un ospedale dove dava ospitalità ai familiari. Era un grande progetto a cui Natuzza teneva molto, ed era diventata la sua missione.
Chiesi insieme a mia mamma che era con me, se era possibile incontrare Natuzza prima del concerto perché fra l’altro non stava molto bene (infatti da lì a qualche mese ci avrebbe lasciati). Grazie a Dio, ci ha accolto, e devo dire che è stato un bellissimo incontro perché era una donna dolce, solare e carina.
Quando siamo entrate, subito ci ha chiesto se poteva abbracciarci, quando si rivolse a parlare a mia madre, è riuscita a coinvolgerla emotivamente perché la toccò nel segno.
Quando una persona riesce a leggerti dentro e ti da delle risposte a domande che in un certo senso nemmeno fai, ti tocca veramente dentro.
Le persone come lei sono illuminate di un qualcosa che non si può definire, ed hanno una grandissima umanità.

Sei legata anche a San Pio da Pietralcina?
E’ un Santo che mi ha sempre incuriosita, perché oltre al suo misticismo, l’ho sempre avvertito come una persona molto vera e lo sento molto vicino. Un uomo che ha avuto una grandissima forza e che ha lottato tantissimo, ho avuto modo di andare a visitare i luoghi in cui è vissuto ed in cui è stato.
Ciò che mi ha sempre affascinato di lui è questo duplice aspetto: di vero uomo e di religioso.

Che posto occupa la preghiera nella tua vita?
Quando mi metto in preghiera mi sento serena, devo dire che col passare degli anni, ho avuto alti e bassi perché spesso si fa l’errore di affidarsi alla preghiera solo nei momenti di bisogno. Questo succede soprattutto in giovane età, ma vedo che con l’andare del tempo, le persone si aggrappano sempre di più alla fede.
La fede è un bisogno, una necessità di credere in qualcosa che va al di là della vita terrena.
Per me pregare, è un momento di meditazione, un momento in cui entro in contatto con me stessa e sento la pace.

Cosa pensi dell’operato di Papa Francesco?
E’ veramente straordinario, mi piace tantissimo, è riuscito ad avvicinare la gente, i giovani e questo è molto importante. E’ una persona come noi, questo è un concetto breve ma veritiero.
Lui non è distante dalla gente, ma si mette al servizio delle persone, non giudica e lo trovo molto simpatico.

Il volontariato di Sara Corna (sorella di Luisa).
L’11 gennaio del 2014, è stato organizzato dalla comunità Shalom (come ogni anno) XI° concerto Pro Romitaggio di Gerusalemme. A tale evento erano presenti molti artisti tra cui: Luisa e Sara Corna, Giacomo Celentano, Roberto Bignoli e molti altri.
Sara e Luisa, sono volontarie in questa comunità di Suor Rosalina.

Sara, so che a far parte di questa comunità, ci sono molti giovani?
Si esattamente, è da un po’ di anni che sono legata a questa comunità dove insegno canto. Sono molto legata a Suor Rosalina, che per me è una persona straordinaria che fa veramente tanto bene. I ragazzi devo dire che sono splendidi e mi trovo veramente bene.
Devo ammettere che è molto più quello che ricevo che quello che do.

Parlaci di Suor Rosalina.
Suor Rosalina è una persona altamente dinamica, è sempre pronta ad ascoltare tutti. Oltre ad aiutare quelli della comunità, da un grande aiuto e sostegno spirituale a tanta gente e come lei ce ne vorrebbero tante.
Ho avuto il piacere di fare un viaggio con la sua comunità (perché portano il loro supporto in altre regioni) e siamo stati in Calabria, e lì c’era un prete che aiutava le persone, dandogli il sostegno spirituale, che a causa della mafia non uscivano più di casa. Suor Rosalina insieme ai suoi ragazzi, ha cercato di animare la gente che non usciva più, organizzando delle messe animate. Ho avuto la grazia di partecipare insieme a Suor Rosalina e ai suoi ragazzi in quest’esperienza straordinaria.

Rita Sberna