Venerabile Giovanni Paolo I (Albino Luciani) : essere figli

Albino Luciani nasce  a Canale D’Agordo il 17 ottobre 1912  , il 7 luglio 1935 riceve l’ordinazione sacerdotal . Morto Paolo VI, il 26 agosto 1978 viene eletto 263° successore di San Pietro, prendendo per la prima volta nella storia dei papi un doppio nome: Giovanni Paolo. È tornato alla Casa del Padre il 28 settembre 1978, dopo 33 giorni di pontificato.

Carissimi fratelli in Cristo , lode e onore al Dio dell’Amore che mai fa mancare alla sua chiesa esempi di santità che risveglino nei cuori dei suoi fedeli il desiderio e l’incontro con la Sua infinita tenerezza che è paterna e materna al tempo stesso . Proprio questo è venuto a ricordarci Albino Luciani nella sua umiltà , cioè capacità di ritornare bambino davanti agli occhi del Padre come possiamo notare da una sua meravigliosa citazione :”Personalmente, quando parlo da solo a Dio e alla Madonna, più che adulto, preferisco sentirmi fanciullo. La mitria, lo zucchetto, l’anello scompaiono; mando in vacanza l’adulto e anche il Vescovo, per abbandonarmi alla tenerezza spontanea, che ha un bambino davanti a papà e mamma… Il Rosario, preghiera semplice e facile, a sua volta, mi aiuta a essere fanciullo; e non me ne vergogno punto.“ Che meraviglia queste parole! Se solo vivessimo questa intimità con Dio nostro padre come bambini che si fidano esclusivamente della premura e della protezione dell’amore paterno e materno , la nostra vita e certamente anche la nostra fede cambierebbero . Quando ci troviamo davanti al Signore egli , che ci conosce più di quanto noi  ci conosciamo , non guarda ai nostri titoli ,  al nostro percorso di vita o non  apre un’agenda con sopra scritti tutti i nostri peccati , ma entra nel nostro cuore , ci visita e guarisce , ed entrando persino lì dove gli sbattiamo la porta in faccia , cerca di farci comprendere quanto sia fondamentale lasciarci condurre lì dove egli ci guida e non dove noi vogliamo andare , così come fa una madre che porta il figlio nei posti più belli ed egli si lascia portare . Delle volte non riusciamo ad essere come bambini , cioè come figli davanti a Dio forse perchè manchiamo di fiducia nella Sua Volontà e caparbi nel procedere nelle nostre vie che non sono le Sue vie incontriamo la disperazione e la morte spirituale e gridando a Dio lo colpevolizziamo di tutti i nostri errori. Abbiamo cioè mania di autonomia già appena nati e percorrendo strade che il mondo ci presenta come succursali della verità , facendoci sentire “finalmente” grandi e autorizzati a tutto , smettiamo di essere figli e diventiamo schiavi della corsa al potere e ciò può accadere anche in ambito ecclesiastico. Non abbiate paura, sorelle e fratelli, di essere figli ! Questo non vuol dire essere passivi nel proprio rapporto con Dio , ma vivere nella pienezza quello che il sogno di Dio sulla nostra vita e abbandonarci nel mare sconfinato della sua tenerezza. Vivendo nella società dove risulta strano vivere tranquilli e dove raramente ci fidiamo delle persone a noi vicine perchè vediamo il marcio dell’altro, questo attacca anche la nostra fede piena più di “Perchè ?” che di “Eccomi , amami . Io mi apro a quest’amore come un bimbo all’amore di sua madre”. Siamo figli di Dio ed è questa la rivoluzione che Cristo Gesù è venuto a portarci . Basta essere schiavi del potere e dei titoli . Davanti al suo amore sconfinato le carte con servono , quello che serve è un cuore che riconoscendosi figlio amato, sappia spalancarsi alla Sua Tenerezza .

Francesco Pio Petrachi